venerdì 3 settembre 2010

Lo gnocco fritto


Devo ammettere che quest'anno sto veramente facendo fatica ad abbandonare i ritmi vacanzieri, o meglio, non ne ho proprio l'intenzione e anche se la sera comincia a fare freschino mi piace ancora stare all'aperto e sostituire la cena con l'aperitivo... e anche con il blog ho un po' il blocco dello scrittore. Fortuna che ho approfittato degli ultimi giorni in campagna per cucinare qualcosa di nuovo! Ovvio che in campagna i tempi sono rilassati e di conseguenza anche le ricette (vedi foto sopra); va bene tutto, ma in città il ristorante sotto casa offre lo gnocco fritto due volte la settimana e mai mi sognerei di farlo in casa!!
Comunque, devo dire che anche se la paternità dello gnocco fritto, magari con culatello e lambrusco, viene attribuito all'Emilia, sono sempre più convinta che questo piatto unisca tutta l'Italia. Certo con nomi e forme diverse, magari anche qualche variazione nella ricetta, ma finora ho trovato qualcosa di simile un po' ovunque.... Da piccola erano gli sgabei in Lunigiana, nel piacentino la chiamano chisola (tra l'altro per chi volesse festeggiare c'è la sagra dedicata a chisola e Ortrugo proprio questa domenica a Borgonovo (PC), qui altre info), in Puglia ho scoperto le pittule, e chi sa quante altre varianti ci saranno in giro per l'Italia...
Ma ora vi lascio alla ricetta, tra l'altro nel pieno rispetto della tradizione piacentina ho provato lo strutto e ho scoperto che lascia la pasta molto meno unta rispetto all'olio.

Ingredienti:

500 gr. di farina manitoba
2 cucchiai di olio di oliva 
125 ml. di acqua*
125 ml. di latte*
25 gr. di lievito di birra 
un cucchiaino raso di sale
strutto per friggere, va benissimo anche il classico olio di semi, ma stavolta volevamo seguire la tradizione ;-) 

*potete variare le quantità di acqua e latte (lasciandone invariato in totale) seguendo le vostre preferenze: con più latte l'impasto resterà più morbido, con più acqua diventerà invece più croccante.

Preparate il classico impasto per il pane amalgamando la farina, l'olio e il sale. Fate intiepidire sul fuoco il latte e l'acqua e scioglietevi dentro il lievito di birra. Unire a poco a poco i liquidi alla farina e impastare fino ad aver ottenuto un impasto liscio e leggermente umido. Mettetelo a lievitare in una ciotola coperto da un panno. Con il caldo che fa in questi giorni, dove sono io, di correnti d'aria nemmeno l'ombra ... 
Dopo mezz'ora è già pronto per essere utilizzato. Prendete quindi l'impasto, dividetelo in piccoli pezzi e stendeteli con l'aiuto di un mattarello fino ad ottenere uno spessore sottile. Friggete in abbondante strutto caldo per pochi minuti da un lato e dall'altro e appoggiateli su della carta assorbente in modo che perdano l'unto in eccesso. Salateli e mangiateli ancora bollenti.



2 commenti:

  1. ma quant'è buono lo gnocco fritto.
    poi io, per metà emiliana, lo sento cosa di casa.
    anche se sono d'accordo con te, piace dalle alpi alle piramidi

    p.s. lo strutto è buonissimo, non me ne parlare.

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  2. grazie Gaia! Lo strutto non lo avevo mai usato prima e non pensavo nemmeno si trovasse al supermercato...

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