mercoledì 14 dicembre 2011

Rigatoni pasticciati al forno

Lo so, la foto non rende giustizia a questa pasta al forno, ma ero circondata da 4 ragazzi affamati mentre la scattavo che non vedevano l'ora di sedersi a tavola. In previsione di questa cena non sapevo bene che cosa preparare. Avevo azzardato questo invito all'ultimo momento, e si trattava di una domenica in cui tutti i supermercati erano tutti chiusi, quindi mi sono dovuta regolare un po' con quello che avevo in casa. Preparare una pasta al forno è effettivamente la cosa più veloce da fare quando non si sa cosa fare con precisione, una sorta di salvagente.



Ingredienti (per 5 persone)
300g di rigatoni
abbondante parmigiano
200 g di galbanino
sugo al basilico
besciamelle
sale q.b.

Per il sugo
passata di pomodoro
olio q.b.
1 testina d'aglio
sale q.b.
zucchero q.b.
4 foglie di basilico fresco

Per la besciamelle
500 ml di latte
1 cucchiaio colmo di farina
sale q.b.
noce moscata q.b.
1 nocina di burro

Preparazione
Come prima cosa, preparate la besciamelle: fate scaldare il latte in un pentolino. Una volta caldo versatelo a poco a poco in un alto pentolino dove avrete setacciato il cucchiaio abbondante di farina, andandola così a stemperare con un frustino a mano. Una volta eliminato tutti i grumi, versate tutto il latte, salate, fate un paio di grattuggiate di noce moscata e mettete il pentolino sul fuoco. Iniziate a mescolare, non smettete mai, ed aggiungete anche la nocina di burro (giusto per insaporire un po' di più la besciamelle). Mescolate fino a che non raggiungerete il punto di ebollizione. Spegnete, coprire con il coperchio del pentolino e lasciate raffreddare.
Preparate quindi il sugo: riscaldate in una casseruola l'olio con una testina di aglio a cui avrete in precedenza tolto l'anima (la listarella che si trova all'interno di ciascuna testina d'aglio). Unite quindi la passata di pomodoro, salate con sale grosso, aggiungete anche due pizzichi di sale e lasciate cuocere a fuoco basso il sugo, coprendolo con il coperchio della casseruola, ma avendo cura di lasciare giusto uno spiraglietto tra la casseruola ed il coperchio. Rimestate di tanto in tanto il sugo (attenti che schizzerà appena solleverete il coperchio!). Cuocete per circa un 15 minuti. A fine cottura aggiungete il basilico.
Lessate i rigatoni in acqua salata, scolateli al dente e passateli sotto l'acqua fredda. Cercate di scolarli al meglio, eliminando tutta l'acqua.
Grattuggiate abbondante parmigiano e fate a dadini il galbanino o formaggio simile che avete in casa o se preferite la mozzarella (che dovrete però sgocciolare ben bene).
In una pirofila, versate un paio di mestoli di sugo ed un mestolo di besciamelle, in modo da creare una base che non faccia poi attaccare la pasta. A questo punto, ditribuite un primo strato di pasta, conditela quindi con uno strato di sugo e rimestatela. Distribuite quindi qua e là i dadini di formaggio, versate la besciamelle in modo omogeneo, in particolar modo sulla pasta a contatto con i bordi della pirofila, in modo che non si attacchi durante la cottura in forno, e spolverizzare infine con abbondante parmigiano. Condite nella scodella in cui si trovano l'altra metà di rigatoni con un paio di cucchiaiate di sugo e rimestate la pasta. A questo punto fate il secondo strato di pasta nella pirofila, distribuiteci sopra del sugo, il formaggio, la besciamelle avanzata e abbondante parmigiano. Gratinate in forno caldo a 200° per circa 15 minuti, o comunque fino a che non noterete l'avvenuta gratinatura del condimento.

sabato 10 dicembre 2011

Cookies all'avena e uvetta


Era da tanto che non provavo una soddisfazione così grande nello sfornare qualcosa. Sarà la magia che crea il fare una ricetta nuova, o più precisamente una ricetta nuova di un dolce. Comunque era troppo contenta, e lo sono tuttora, tant'è che pubblico subito la ricetta, mentre mi mangio con gusto il terzo cookie tiepidino da poco sfornato. Era da un po' che avevo voglia di provare a fare i cookies con l'avena, più o meno da quando la Bea si è presa come dolcino durante una pausa pranzo, dal posto delle zuppette, quel bel cookie burroso avena, uvetta e non so che altro. Fatto sta che stasera, prima di rincasare, sono passata dal Naturasì per comperare i fiocchi d'avena e appena messo piede in casa mi sono messa all'opera. Che buoni che sono, ve lo assicuro! La prossima volta penso che aggiungerò solo qualche manciata di uvetta in più. Ecco la ricetta.

Ingredienti (per circa 27cookies)
125 g di burro ammorbidito a temperatura ambiente
100 g di zucchero di canna
1 uovo
150 g di farina
mezza bustina di lievito per dolci
mezzo cucchiaino di zenzero in polvere
100 g di fiocchi d'avena
50 g di uvetta

Preparazione
Lavorate a crema con una spatola il burro ammorbito e lo zucchero di canna. Aggiungete quindi l'uovo intero e amalgamatelo per bene alla crema di burro. Versate quindi la farina ed il lievito setacciati, lo zenzero, i fiocchi d'avena e l'uvetta. Mescolate il tutto per bene, quindi con l'aiuto di due cucchiaini, formate tanti mucchietti ben distanziati tra loro su una placca ricoperta da carta forno. Appiattiteli leggermente con il dorso di una forchetta, ed infornateli in forno già caldo a 200°. Lasciateli cuocere per 10 minuti, quindi sfornateli e lasciateli raffreddare su una griglia per dolci.

giovedì 8 dicembre 2011

Rigatoni al pesto d'arancia con melanzane e provola


Questi escono fuori dall'entusiasmo di mia mamma, dopo che si è imbattuta in una ricetta di Alessandro Borghese su Real Time. Non vedeva davvero l'ora di rifarla, tanto che mi ha corrotta alla prima occasione suggerendomi sibillina "dai prepariamola subito insieme, così poi la posti". Brava mamma, la mia pusher di ricette tv pomeridiane!  

Ingredienti (per 4 persone)
300 g di rigatoni Latini (sono più spessi)
1 arancia grande o 2 arance piccole
50 g di mandorle
10 foglie di basilico
4/5 filetti di acciughe
1 melanzana bio
provola dolce
olio q.b.
sale q.b.
pepe nero q.b.

Preparazione
Lavate e mondate la melanzana e tagliatela a strisce. Quindi friggettela in abbondante olio caldo, scolatela con l'aiuto di una pinza da cucina, e lasciatela raffreddare su della carta assorbente in modo da eliminare l'olio in eccesso. Pulite eliminando a vivo la pelle dell'arancia (quindi via anche le pellicine bianche),m fatela a pezzetti e trasferitela nel mixer. Unite le mandorle pelate, le acciughine (a voi se vi piace il gusto aggiungerne di più), le foglie di basilico, sale e pepe quanto basta. Frullate, ma non troppo. Quindi riaprite il mixer ed aggiungete un pochino di olio evo per emulsionare il pesto d'arancia. Frullate nuovamente e tenete quindi da parte la vostra salsina.
Lessate la pasta, scolatela e trasferitela in una coppa, unite il pesto d'arancia ed amalgamatelo alla pasta. Impattate e terminate con le striscioline di melanzane e la provola grattuggiata in superficie.

lunedì 5 dicembre 2011

Le galettes di Leopold


Quando sono stata a Marsiglia ad ottobre dello scorso anno raccontavo a Christian della bontà del cibo francese e di quanto in particolare uscissi pazza per le galette. Non appena ho pronunciato il nome "galette", Leo è saltato in piedi esclamando "non posso crederci, davvero?! Io le adoro, le preparo sempre in quantità industriali e me le mangio sia salate che dolci. D'altrone io sono pur sempre di Nantes e la mia famiglia possedeva una creperie storica, quindi le galette per me sono anche una tradizione". Non ha fatto a tempo a dirmi ciò che ovviamente la mia prima battura è stata "ti prego, dammi la ricetta!!". E leo questa ricetta me l'ha data, e questo che vedete sopra è uno scorcio di risultato, una sera in cui le ho fatte, ed Alberto ed io ci siamo rimpilzati di non so quante galette preparate in una miriade di modi! Nello specifico qui nella foto vedete la galatte crescenza e salmone affumicato, una recente sensazionale scoperta in termini di abbinamenti alla galette fatta in quel di Montmartre lo scorso dicembre.
Beh, che dirvi, se amate il genere, ecco qui la ricetta storica di Leopold, così come me l'ha scritta lui!

Ingredienti
200gr di farina di grano saraceno
50gr di farina bianca
1 uovo
1 cucchiaino di sale
2 cucchiai di olio d'oliva
500ml di acqua

Preparazione
Innanzitutto, mescolate in una ciotola il sale e le farine. Fate quindi un buchino nel mezzo ed aggiungete l'uovo. Unite progressivamente 400ml di acqua e l'olio d'oliva ed amalgamate il tutto.
Una volta mescolati gli ingredienti, lasciate riposare l'impasto per circa un'ora o più. A questo punto rimescolate aggiungendo 100ml d'acqua.
Fate riscaldare una padella antiaderente per crepe e versate un paio di mestoli del composto, rigirandolo all'interno della padella per distribuirlo in modo omogeneo. Lasciate quindi cuocere per ciascun lato per circa 1/2 minuti.

Altre combinazioni!
Prosciutto cotto-uovo, formaggio-funghi e formaggio fuso
salmone affumicato-creme fraiche o stracchino
Prosciutto crudo-patate-formaggio fuso
Insalata-formaggio di capra-noci

venerdì 2 dicembre 2011

Involtini di verza ripieni di mousse al prosciutto e ricotta


Possiamo dire che questi involtini siano molto molto semplici da fare, quanto sani da mangiare. A dire il vero, quando ero piccola ricordo che li mangiavo spesso, cucinati da mia nonna. Avete presente quando poi una ricetta stufa qualcuno, o semplicemente non viene più in mente di farla e cade nel dimenticatoio? Questa ricetta, per quello che mi riguarda, rientra in quella casistica. Mi ricordo anche che a mio fratello piacevano un sacco, e che ora dopo averglieli serviti nel piatto, mancava poco che me li lanciasse fuori dalla finestra. Come cambiano anche i gusti, che cosa strana... Ad ogni modo, è stato sufficiente vederla riproposta su Alice, che il ricordo è riaffiorato e con mia mamma ci siamo guardate e ci siamo chieste come mai non li avessimo più cucinati. Ed eccoli qui.

Ingredienti
Un ceppo di verza
200 g di ricotta
60g di prosciutto cotto
parmigiano q.b.
sale q.b.

Preparazione
Mondate e lavate la verza e fatela lessare in acqua salata fino a che non vedrete con una forchetta che si è ammorbidita. Trasferite le foglie più grandi in una ciotola con acqua fredda, in modo da farle rimanere belle verdi. Nel mentre, tritate il prosciutto ed amalgamatelo a mano alla ricotta. Aggiustate un pochino di sale. Prendete quindi le foglie, asciugatele per bene, riempite ciascuna di loro al centro con la mousse appena fatta, e richiudetele formando un involtino. Distribuitele in una pirofila e spargete sopra ciascuna un pochino di parmigiano. Quindi infornate e fate cuocere a 180° per circa 15 minuti, o comunque fino a che il parmigiano non si dorerà leggermente.

martedì 29 novembre 2011

Bocconcini di pollo fritti


Ciao a tutti, e scusate la latitanza di questa settimana e passa. Senza la Linda che cucina, inizio ad essere un po' in difficoltà a pubblicare con costanza! Ma veniamo a noi e a questa semplice quanto consistente ricetta... Questi sono il classico colpo di grazia se avete problemi di linea, gastrite, calcoli alla cistifellea e quant'altro... ma volete mettere la loro bontà?? Per loro si può tranquillamente fingere di avere una salute di ferro. E poi considerate che non sono certo fatti come quelli del McDonald's. Olio per frittura biologico, carne di pollo biologica, pan grattato del panettiere, farina 00 biologica. Non vi pare che il piatto in questione da questa prospettiva sia molto più leggero? Detto questo, qui vedete il piatto accompagnato con insalata e aceto balsamico, ma nella realtà dei fatti l'insalata, per quello che mi riguarda, non me la filo di striscio e cospargo mettà piatto di ketchup...

Ingredienti
6 fette di petto di pollo tagliato non troppo sottili
2 uova
pangrattato q.b.
1 cucchiaio di farina 00
olio per friggere q.b.
sale q.b.

Preparazione
Sciacquate ed asciugate accuratamente le fette di petto di pollo, quindi fatele a pezzetti o a listarelle, a vostro piacere. Sbattete leggermente le due uova con del sale e preparate una ciotola con abbondante pangrattato, mischiato ad un cucchio di farina. Quindi passate passate pezzo per pezzo il pollo nelle uova sbattute e poi nel pangrattato. Quindi friggete in olio caldo in un'ambia padella e scolate i bocconcini con l'aiuto di un'apposita pinza. Tamponateli infine con della carta assorbente per eliminare l'eccesso di olio.

venerdì 18 novembre 2011

(Quasi) la torta salata porri e carote della Vale


Dico quasi la torta salata della Vale per due motivi: il primo che non ho incluso la pancetta a cubetti che lei metteva sempre. Il secondo è che non l'ha fatta la Vale, s'intende. Infatti non era buona come quella che faceva lei, ma nell'idea di avvicinava, anche perchè gli ingredienti sono quelli (più o meno). Tutte le volte che la Vale, per qualche ragione, feste o cene, preparava questa torta salata, io ne uscivo matta e scommetto che ero quella che si mangiava più pezzi in assoluto. Mamma com'era buona! Saporitissima. Mi avevo dato la ricetta, ma non la trovo più, chissà dove è finita. Quindi sono andata un po' a tentoni...
Ingredienti
1 rotolo di pasta brisè
4 carote di medie dimensioni
1 porro
2 uova
125ml di panna da cucina
3 cucchiaiate abbondanti di parmigiano
sale q.b.
pepe q.b.

Preparazione
Lavate e mondate le carote e il porro. Tagliate le carote a dadini ed affettate il porro. Fate cuocere in primis nel carote in un padellino con un goccio d'olio, sfumatele con un goccino di vino bianco ed unite in un secondo momento il porro, dopo che le carote si saranno un pochino cotte. Salate e pepate. Fate cuocere fino a che le verdure non si saranno abbastanza ammorbite. Sbatte in una ciotola le uova, salate e pepate, unite la panna, il parmigiano e le verdure appena cotte. Versate il composto su una sfoglia di pasta brisè che avrete in precedenza adagiato in una tortiera e bucherellato con una forchetta. Infornate in forno già caldo a 220° per circa 20/25 minuti, o comunque fino a che la pasta non si sarà dorata.

martedì 15 novembre 2011

Vediamo di finire queste nocciole... torta!


 Personalmente non sono una grande fan della torta di nocciole, la trovo troppo pesante. Ma si dà il caso che sia molto apprezzata dal mio unico fratello, motivo per cui l'ho preparata. Ottima soluzione per terminare anche le nocciole, 200 g fatti fuori in un botto solo! La ricetta l'ho trovata nell'enciclopedia degli ingredienti slow food. Non male, se si vuole mangiare una torta così, a base di nocciole, bisogna scendere a compromessi, ed accettare l'idea che serva un po' più di burro di quanto di vorrebbe mettere normalmente. Ma se così non fosse, vi assicuro, la torta di nocciole sarebbe una cosa stopposissima ed immangiabile, quindi è un inevitabile compromessio (stiamo comunque parlando di non più di 150 g di burro, tranquilli!).

Ingredienti
3 uova
200 g di zucchero
200 g di farina 00
1 busta di lievito per dolci
150 di burro
200 g di nocciole
1 cucchiaio di olio evo

Preparazione
Amalgamate molto bene, fino a renderle le spumose, le uova con lo zucchero. A questo punto, unite la farina setacciata insieme al lievito, il burro ammorbito a temperatura ambiente, le nocciole tritate in precedenza ed il cucchiaio d'olio evo. Assicuratevi che non ci siano grumi, quindi trasferite il composto in una tortiera dal diametro di 26 cm, ricoperta da carta forno ed infornate in forno già caldo a 180° per circa 30/35 minuti.
 Ad ogni modo, come sempre, suggerisco il metodo stuzzicadente per accertarsi dell'avvenuta cottura della torta.



venerdì 11 novembre 2011

Operazione smaltimento nocciole: biscotti!

                                



Vi capita mai di fare scorta in dispensa di mandorle, nocciole, farine e simili, e dopo un po' vi rendete conto che parte di questa scorta che non avete ancora utilizzato è in scadenza? Ecco, questo mese si preannunciava critico per me, in scadenza nocciole e farina di mandorle! Scadenza più prossima: nocciole. E quindi tour de force nel cercare di farle fuori tutte! In realtà un pomeriggio di pioggia può bastare, bisogna solo trovare sufficienti bocche da sfamare a cui distribuire i dolciumi realizzati... Iniziamo con questi biscottini.

Ingredienti
100 g di nocciole
100 g di zucchero a velo
1 albume

Preparazione
Montate l'albume a neve, ed a poco a poco incorporate lo zucchero a velo. Tritate grossolanamente le nocciole ed unitele delicatamente alla meringa appena realizzata, stando attenti a non smontarla. Con un cucchiaio, distribuite piccole dosi di composto su una placca ricoperta da carta forno. Infornate in forno già caldo a 210° per circa 10/15 minuti. Attenzione a non far bruciare i biscottini (basta poco, parlo per esperienza!), ma fate anche attenzione a non sfornarli troppo presto, altrimenti rischiate che non si siano asciugati e che rimangano appiccicosi quando li masticate: prima di sfornarli, devono semplicemente essere ben coloriti.

martedì 8 novembre 2011

Risotto con la zucca


Oggi parliamo di: specialità materna. Questo, il risotto di zucca. Imbattibile. Ovviamente si presuppone che la zucca sia più che saporita. Mi viene da ridere mentre scrivo questo post, perchè poco tempo fa, ho partecipato ad una puntata radiofonica su radiodeinavigli.com. Il programma era PunchDrunk, ed è un programma tenuto da alcuni miei amici. Mi avevano chiesto di andare a raccontare una ricetta. Ora, l'argomento della trasmissione sono gli sport estremi: possono sembrare attinenti le ricette?! Ovviamente la risposta è no, e quindi quello che ho fatto è stato raccontare una storiella sul risotto di zucca. Di quando una volta ero andata in palestra subito dopo pranzo per una lezione di boxe e sono collassatta per essermi scofanata giusto quella mezzora prima un enorme piatto del suddetto risotto! Quando uno non ha giudizio... ma il cibo prima di tutto, giusto?

Ingredienti
1 zucca di piccole dimensioni biologica
1 l di acqua
1 dado vegetale biologico
260g di riso vialone nano
1 scalogno
olio q.b.
sale grosso q.b.
vino bianco q.b.
1 nocina di burro
parmigiano q.b.

Preparazione
Come prima cosa, mondate la zucca e fatela a pezzetti. Trasferitela in una casseruola capiente con circa un litro d'acqua ed il dado vegetale e lascetela cuocera per circa mezzora, comunque fino a che non risulterà essersi en ammorbidita. Una volta cotta la zucca, lasciate imbiondire lo scalogno in poco olio evo nella pentola a pressione, quindi unite il riso con il sale grosso e lasciatelo tostare, rimestando di continuo con un mestolo di legno. A questo punto sfumate con vino bianco, lasciate che il vino evapori, e unite i pezzi di zucca insieme al suo brodo, avendo cura di lasciare circa un 100/200 ml di brodo da parte che potrebbe servirvi in un secondo momento. Girate con cura riso, zucca e brodo, verificando che niente sia attaccato alle pareti della pentola, quindi coperchiate ed attendete che la pentola a pressione fischi. Da questo momento, lasciate passare 8/9 minuti. Togliete dopo questo tempo la pentola dal fuoco, fate uscire tutto il vapore dalla valvola e scoperchiate. Proseguite la cottura del riso rimettendolo sul fuoco. Molto probabilmente la zucca avrà molto asciugato il riso, quindi il brodo che avevate lasciato da parte vi servirà ora da aggiungere in pentola. Continuate a mescolare fino a che il riso non si sarà cotto (altri circa 5 minuti dallo scoperchiamento). Togliete la pentola dal fuoco, mantecate con burro e parmigiano e impiattate.

venerdì 4 novembre 2011

Tarte aux poires

                            



D'accordo bisogna ammettere che sono stata ispirata per questa torta. Un lunedì mattina, lo stesso lunedì in cui ho portato i miei macarons in ufficio, Erika si è presentata con questa torta e con dei cookies. Quindi il nostro ufficio sembrava un po' una pasticceria, dove tutti entravano un po' fingendo di dover chiedere qualcosa, e contemporaneamente spiluccavano qua e là. La torta nello specifico si trovava sulla mia scrivania, quindi la scena, per quello che mi riguarda, è stata di me che mi dicevo "ok, ne mangio giusto una fettina sottile". Finita la fettina sottile, mi ridicevo "in fin dei conti era una fettina davvero sottile, potrei prenderne un'altra". E così via fino a mangiarmi quattro fettine sottili, che insieme fanno 1 grande fetta... Ma c'è più gusto a mangiare le cose un po' alla volta...
Quindi mi andava di rifarla, ed eccola qui. Ma non ho seguito pari pari la ricetta di Erika, è un po' un mix: mia frolla + frangipane di Knam + pere sciroppate di Erika. Piaciuta molto ai miei commensali, ma per mio gusto la mia versione ne è uscita un po' dolce. Quindi probabilmente sostituirei la frolla con una brisè.

                            


Ingredienti
Per la frolla

Per il frangipane
100 g di zucchero
100 g di burro
1 uovo
30 g di farina
100 g di farina di mandorle

Per le pere spiroppate
3 pere williams
2 cucchiai scarsi di zucchero
il succo di mezzo limone
la polpa di una bacca di vaniglia
acqua q.b.

Preparazione
Per la frolla
Prendete il procedimento da qui

Per il frangipane
Lavorate a crema con una spatola il burro con lo zucchero. Quindi aggiungete l'uovo prima leggermente sbattuto, in seguito incorporate farina di mandorle e farina 00 ed amalgamate fino a che non avrete ottenuto una crema omogenea

Per le pere sciroppate
Pelate le pere e tagliatele a metà. Adagiatele in una casseruola con dell'acqua, lo zucchero, il succo di limone, la polpa di vaniglia e lasciate cuocere per circa 20 minuti. Scolatele per bene e privatele del torsolo.

Stendete la frolla e punzecchiatela con una forchetta. Stendete un sottile strato di frangipane, e adegiate a raggiera le pere. Incidetele tagliandole a fettine una volta che le avrete appoggiate sulla frolla. A questo punto riempite la crostata attorno alle pere con il frangipane. Cuocete in forno già caldo per 20/25 minuti a 180°.

venerdì 21 ottobre 2011

Tajarin con zucchine, speck e panna

                                

Tajarin che poi altro non sono che i tagliolini piemontesi, che un giorno la Rosella ci ha portato a casa dicendoci assolutamente di provarli perchè sono buonissimi. Sul primo momento non sapevamo bene come farli, poi è stato sufficiente aprire il frigo, vedere che cosa c'era a disposizione.

Ingredienti (per 4 persone)
300g di tajarin
2 zucchine
60 g di speck
1 confezione di panna da cucina
olio q.b.
sale q.b.
vino bianco q.b.

Preparazione
Tagliate a mano alla julienne le zucchine, dopo averle lavate e mondate e fatele cuocere in un saltapasta con un goccio di olio evo. Sfumate a metà cottura con del vino bianco, salate e lasciate assorbire un po' il vino. A questo punto unite lo speck, tagliato a fettine. Nel mentre, lessate i tajarin e poco prima di scolarli, unite la panna a zucchine e speck. Unite quindi i tajarin, mescolate il tutto, unendo due mestoli di acqua di cottura della pasta, e servite subito, senza far cuocere troppo la panna con la pasta, per evitare che diventi troppo asciutta.

domenica 16 ottobre 2011

Crostata alla crema di limone


Urge che pubblichi subito questa ricetta, perchè la crema l'ho fatta un po' a caso ed il rischio di dimenticarmi come l'abbia fatta tra una settimana è molto molto alto... Ma partiamo dal principio. Sono due giorni che mi godo la quiete domestica. E poi ho deciso  di dedicarmi un po' di più alla cucina. Innanzitutto, venerdì mi ero ripromessa di preparare i macaron da portare in ufficio, perchè in effetti qui li avevo solo millantati... è vero, sono stata pessima a non averli portati prima, ma a mia discolpa devo dire che sento molto l'ansia da prestazione quando prepararo qualcosa per la prima volta a delle persone per cui ancora non ho cucinato mai niente prima. Non so, devo maturare una certa confidenza prima di auto sottopormi a giudizio. Ad esempio, ho pubblicato la foto di questa torta su facebook poco fa, ed è apparso il like di Davide e mi è venuto in mente che lui era stato l'unico ad accorgersi che nella mia frolla c'era l'amaretto di Saronno e può sembrare una cavolata, ma al di là del suo fine palato (grande Lant!!), sono cose che ricordo e mi viene da sorridere, perchè la soddisfazione di vedere ai tempi sparire nel giro di poco la mia crostata alla marmellata di fragole era immensa e mi spingeva a riprepararne un'altra ancora nel giro di breve. Per non parlare di Nico che si spazzolava dolci, nonostante il suo diabete, davvero un mito! O di Dino che si mangiava 15 macaron uno dietro l'altro, consapevole del mal di stomaco che sarebbe seguito inevitabile. Ragazzi, voi mi mancate davvero, i miei nuovi colleghi maschi non mangiano dolci, ma come si fa?? Ecco, questo per spiegarvi che dove lavoravo prima il test l'avevo passato, quindi mi era più facile cucinare.
Ma chiudendo parentesi, torno alla crostata: perchè l'ho fatta. Beh, a fronte della preparazione dei macaron, in frigo mi erano rimasti 4 tuorli, e quindi mi sono cimentata in questo esperimento di crema al limone.

Ingredienti
Per la frolla

Per la crema
3 tuorli
2 limoni (succo e scorza)
30 g di burro
100 g di zucchero
150 ml di latte
2 cucchiai di maizena

Preparazione
Per la frolla

Per la crema
Amalgamate a pomata burro e zucchero, quindi aggiungete i tuorli leggermente sbattuti in precedenza, i due  cucchiai di maizena e stemperateli aiutandovi con il succo dei limone, aggiungendo anche la loro scorza grattugiata. Cuocete sul fuoco fino ad ebollizione, quindi togliete dal fuoco tenete fa parte il padellino. A questo punto riscaldate il latte, versatelo caldo a filo sulla crema, amalgamate, riportate il tutto sul fuoco e lasciate cuocere fino ad ebollizione, facendo attenzione che la crema non si attacchi, quindi mescolando sempre.

Dividete il panetto di frolla, stendete un primo disco utilizzando poco più della metà del panetto. Adagiatelo su un foglio di carta forno, utilizzando una teglia da 28 cm di diametro. Bucherellate il fondo con una forchetta, distribuiteci la crema e coprite con un secondo disco di frolla. Sigillate i bordi ed infornate a 180° per circa 20/25 minuti.

Sfornate, lasciate intiepidire e spolverate la superficie con zucchero a velo a piacere.

sabato 8 ottobre 2011

Rigatorni al pesto di mandorle con pomodorini e cacioricotta



E' da un po' che non posto qualche ricetta, mi dovete scusare. Questo stesso piatto di pasta, ad esempio, l'ho preparato circa un mesetto fa, ma purtroppo non sono proprio riuscita a ritagliarmi il doveroso tempo per pubblicarlo. In generale la voglia di cucinare devo ammettere che non è alle stelle, mentre come sempre persiste la voglia di mangiare a qualsiasi ora del giorno, schifezze e piatti sani, senza troppo formalizzarsi. Ma vi dirò, il fatto che cucini meno non lo vivo proprio come un fatto negativo, per me vuol solo dire che non ho più l'impellente bisogno di un tempo di rinchiudermi il cucina per isolarmi da tutto. Quindi, ogni piatto che faccio adesso, magari lo cucino con un po' meno ossessione per la perfezione, ma sicuramente lo cucino con la stessa dedizione e con lo stesso piacere di sempre. Questa pasta ad esempio è un'alternativa improvvisata sul momento, solo perchè avevo voglia di provare un condimento nuovo, e devo dire che è risultato essere proprio gustoso.

Ingredienti (per 4 persone)
250 g di rigatoni
15/20 foglie grandi di basilico fresco
50 g di mandorle
olio evo q.b.
100 g di pomodorini ciliegino
cacioricotta q.b.
sale q.b.

Preparazione
In un mixer, tritate le foglie di basilico lavate e ben asciugate in precedenza con le mandorle. Aggiungete un del sale e dell'olio evo, fin tanto che non otterrete una sorta di emulsione morbida simile al pesto.
Nel mentre, lessate i rigatoni e in un saltapasta con un goccio d'olio fatte leggermente appassire i pomodorini. Scolate la pasta e rigirate nel pomodorini, quindi aggiungete il vostro pesto di mandorle, mescolate, impiattate e spolverizzate con abbondante cacioricotta.

domenica 25 settembre 2011

Sughettino fresco

                              

A qualcuno forse sembrerà strano questo post. Scrivere la ricetta per un sughetto fresco? Ebbene sì. Sapete
quante volte mi sono sentita chiedere come prepare un sughino per la pastasciutta? Mai dare niente per scontato. Quindi, sarò rapida e concisa. Per preparare il sugo al pomodoro avete due strade:
- la prima, utilizzare un passata di pomodoro: vi sarà necessario solo trasferire in padella la passata e farla cuocere per circa 10 minuti con un goccio d'olio e del basilico prossibilmente fresco;
- la seconda, fare un sugo con dei pomodori freschi, quello che vi sto per descrivere.
C'è un fondamentale punto di partenza per preparare un sughetto saporito: sapere che i pomodori che state per utilizzare (di solito perini o ramati) sono saporiti; oppure affidarvi a tre pomodori diversi, in modo che le possibilità che almeno uno dei tre sia saporito aumenti (i trucchi della nonna ovviamente).

Ingredienti
250 g di pomodori ramati maturi
250 g di pomodori perini maturi
250 g di pomodori ciliegino maturi
1 spicchio d'aglio
olio q.b.
basilico q.b.
sale q.b.
zucchero q.b.

Preparazione
Lavate i pomodori, tagliateli grosolanamente a tocchetti e trasferiteli una padella capiente (usate due padelle se non avevete una padella sufficientemente grossa), eliminando l'acqua di vegetazione. Quindi, accendete il fuoco e lasciate cuocere i pomodori rimestandoli di tanto in tanto, fino a che non siano appassiti per bene (ci vorranno circa 20/30 minuti). A questo punto, passate i pomodori in un passapomodoro appoggiandovi direttamente su una capiente casseruola dove avrete versato un goccio d'olio e avrete messo uno spicchio d'aglio privato della sua anima centrale. Una volta che avrete passato tutti i pomodori, salate con del sale grosso, aggiungete un pizzico di zucchero per eliminare l'acidità del pomodoro, ed infine delle foglie di basilico fresco e fate cuocere per pochi minuti, giusto il tempo di riscaldare il sugo portandolo ad ebollizione. Condite quindi la vostra pastasciutta. Se il sugo dovesse avanzare, potete benissimo conservarlo in un frigoverre fino a tre giorni.

                               

domenica 18 settembre 2011

I biscotti alla marmellata della nonna


Vi è mai capitato di aprire un barattolo di marmellata per accompagnare la vostra colazione e quella marmellata vi è sembrata davvero immangiabile se semplicemente spalmata su una fetta biscottata? Non perchè non fosse buona, intendiamoci. Ma perchè magari è troppo solida,  o troppo liquida, o troppo aspra, o troppo dolce. Ecco, in quei casi, questi biscotti vi vengono in soccorso. Perchè si sa, la marmellata una volta che finisce in forno, ne esce sempre con gusto diverso, più buona. E poi perchè nel caso di eccessiva dolcezza del composto, l'impasto di questi biscotti crea un giusto bilanciamento. Mia nonna in un modo o nell'altro c'entra sempre, perchè questi biscotti li fa sempre lei, anche se non perchè deve far fuori marmellate scomode (visto che le uniche che si mangia se le prepara da sola). Questo impasto è lo stesso che lei usa per fare i biscotti semplici della colazione, e quando fa i biscotti lascia sempre da parte un po' di pasta per fare questi biscottini ripieni di marmellata, in modo che quando noi nipoti passiamo a trovarla, troviamo anche un paio di biscotti da scofanarci. La nonna pensa sempre a tutto. 
Vi segnlo come ultima cosa che questo impasto può essere perfetto anche per semplici crostate, nel caso in cui non voleste ad esempio usare il burro e sostituirlo con l'olio.

Ingredienti  
200 g di farina
50 g di fecola
90 g di zucchero
1 uovo intero
olio d'olica (come misura, 2 mezzi gusci d'uovo)
1 pizzico di sale
1 pizzico di bicarbonato
1 busta di lievito per dolci
1 cucchiaio di limoncello oppure la scorza grattuggiata di un limone
se serve, 1 goccino di latte freddo
1 barattolo di marmellata a piacere

Preparazione
Setacciate insieme farina, fecola e lievito in polvere e trasferite il tutto in una ciotola capienta. Fate la classica fontana e metteteci al centro l'uovo, lo zucchero, bicarbonato e sale, e l'olio d'oliva. Per praticità, nel momento in cui rompete l'uovo, tenete un mezzo guscio da parte e poi usatelo come misurino per l'olio. A noi servirà la quantità pari a due mezzi gusci. Versate il cucchiaio abbondante di limoncello o la scorza grattuggiata di limone. Con l'aiuto di una forchetta, sbattete l'uovo al centro, amalgamandolo con i restanti ingredienti che avete posto in mezzo alla fontana. Quindi a poco a poco incorporate sempre con la forchetta la farina, mescolate il tutto e concludete con l'aiuto di una mano ad amalgamare l'impasto in modo uniforme.
Solo se necessario, se la pasta non vi sembra troppo liscia e fatica ad amalgamarsi, aggiungete un goccino di latte freddo.
Stendete con un mattarello la pasta su un foglio di carta da forno, in modo da ottenere un rettangolo. Attenzione a non stenderla troppo sottile, sennò l'impasto di bucherà durante la chiusura e la marmella fuoriuscirà dal vostro scrigno di pasta. Stendete la marmellata in modo uniforme su tutta la superficie della pasta stesa, senza arrivare troppo a ridosso dei bordi che poi andranno sigillati. Chiudete a questo punto il tutto piegando a metà nel senso della lunghezza il vostro rettangolo, aiutandovi con il foglio di carta da forno. Sigillate bene gli agoli, adagiate il tutto su una teglia piana ed infornate in forno già caldo a 180° per circa 20-25 minuti. Dopo 10 minuti di cottura, spolverizzate per decorazione a piacere con dello zucchero semolato la superficie. Una volta che la pasta si sarà dorata, sfornate, lasciate intiepidire, e poco prima che sia del tutto fredda tagliate il rettangolo a strisce.

venerdì 26 agosto 2011

Presto, presto, che l'insalata si raffredda!!

Presto, presto, in fretta, che l'insalata si raffredda!
Alice ieri sera era particolarmente ispirata. E mentre la Bea cercava gli ISO giusti e io continuavo a dirle "closeuppa un po' di più, closeuppa un po' di meno", Alice si rimirava il suo piattino, fiera del fatto che il giorno prima avesse avuto voglio di platessa e che nel carrello avesse buttato sia le pere che la feta.


Ma facciamo un piccolo salto indetro, torniamo all'inizio della settimana.
Si torna in ufficio dopo le ben gustate ferie. Ma tornare in questi uffici non è un peso, sembra un po' come tornare a scuola dopo le vacanze, le persone che ritrovi sei proprio contento di rivederle, e ancora non sono tornate tutte. Certo, ovviamente non è che sei contenta di rivedere tutti tutti, non pigliamoci in giro. Diciamo quasi tutti.

Cosa hai fatto?
Dove sei stata?
Ti sei riposata? Ti sei divertita?
Ma ti trovo dimagrita! - No, al contrario, sono ingrassata! - Mangiato troppo? - E bevuto troppo.

Arriva il martedì e ci diciamo: ma un ape o una cenetta insieme? E Alice salta su dicendomi "tu non hai ancora visto la mia casetta! dai, tutte da me per bere un bicchiere di vino, e poi ci mangiamo un'insalata".
Detto fatto: il giovedì dopo l'ufficio siamo da Alice, con una bottiglia di Vermentino che rimbalza dal tavolo al frigo (grazie anche ai favolosi 38 gradi milanesi di questa settimana) e due sacchetti di patatine tra dixie e piùgusto che ci spazzoliamo in una velocità impressionante, prima in 4 poi in 3 dopo che la Mary va via.

"Te rimani a mangiare qua, vè Pà?" - mi chiede Alice. E meno male che lei sarebbe la romana che non taglia le parole. Ma quel suo "vè" ha il suo perchè.
"Certo, che prepariamo?"
"Allora, ho preso l'insalata e poi la feta e ho pensato che ci sarebbero state bene le pere e anche l'uva"
"Bene, ci stanno bene sì"
"Solo che ci mangiamo anche questo pesce? Ieri avevo voglia di platessa e l'ho comprata ma non cucinata, quindi se non lo faccio oggi poi lo devo buttare via"
"Beh, ma surgelala"
"Dici?"
Ed è qui che arriva la Bea: "ma che surgelala e surgelala, la scottiamo e facciamo l'insalata anche con la platessa!"
Io però ero un pochino perplessa "il pesce con la feta?"
E la Bea: "fidati, e poi bisogna sperimentare". Sagge parole.
E inizia a spadellare mentre io mi dedico a sminuzzare l'insalata che Alice aveva appena lavato.

Ed ecco il risultato: beh, provate, ne vale la pena, delicata e piacevole al palato.
Ingredienti
1 ceppo di insalata
1 confezione di feta
3 filetti di platessa
1 pera
olio evo q.b.
pepe
sale
timo

Preparazione
Lavate e sminuzzate l'insalata. Fate a dadini piccoli la pera dopo averla sbucciata e anche la feta. Nel mentre, scottate i filetti di platessa, eliminando la pelle se ancora presente. Preparate un intingolo in una ciotolina a base di olio, pepe, sale e timo. Una volta cotto il pesce, sminuzzatelo un po' con un paletta, quindi trasferitelo nella ciotola in modo da bagnarlo nell'olio aromatizzato. Infine trasferite il pesce nella ciotola con l'insalata, la feta e la pera e terminate di condire con l'olio rimasto nella ciotolina.
A piacere, spruzzate l'insalata con del limone e con un altro po' di pepe nero.
Sperimentate anche la variante uva bianca con o al posto della pera!


Ma permettetemi altre due paroline!

In primis, vorrei dirvi benritrovati a tutti dopo questa pausa estiva!

E poi lasciate che ringrazi doverosamente:
- Alice, per l'ospitalità, per aver avuto voglia di platessa e per essere stata ispirata ad associare pere e feta nell'insalata;
- la Bea, per queste belle foto (si vede che non le ho fatte io, hihi!) e per essere alla fine stata lei la realizzatrice madre di questa insalata. La ringrazio anche per le birrette che è andata a comprare dopo che abbiamo tristemente finito la bottiglia di Vermentino :-)


mercoledì 3 agosto 2011

Meravigliosa estate....



Finalmente ci siamo, le tanto attese vacanze sono arrivate e anche noi ci concediamo una pausa in riva al mare.
Paola è già partita... io sono già partita, tornata e pronta a ripartire :-)
Questa sarà sicuramente un'estate di novità, di avventure, di diverdimento, un po' di relax e spero qualche sorpresa

Vi auguriamo di passare delle meravigliose vacanze e ci ritroveremo tutti qui belli abbronzati a settembre!

Linda&Paola

martedì 26 luglio 2011

Pasta alla Norma leggermente rivisitata


E mentre la mia amica è in quel del Salento a godersi la sua prima settimana di vacanza, io provo ancora a spiattellare un po' ai fornelli, anche se in tutta onestà, sono stanca e non mi va proprio di cucinare. Se penso che fino a poco tempo fa era il mio rifugio la cucina, che non volevo fare altro che cucinare, mi viene da sorridere e da pensare a come uno cerca il proprio modo per sfogare i propri pensieri. E lo vedo che chi mi vuole bene è contento che non cucini più nel modo ossessivo di prima e che si spaventa se sto in cucina più del dovuto. Quindi mi spiace se non siamo più assidue come prima nel lasciare i nostri post con le nostre ricette,  ma abbiate fede, dopo le vacanze di agosto ci riorganizzeremo e ci riattiveremo, sicuramente più cariche grazie alla pausa estiva!
Veniamo alla pasta alla norma: leggermente rivisitata perchè ci ho messo i pomodorini anzichè fare il classico sughino fresco di pomodori ramati. Ma ho scelto queta strada solo perchè non avevo per l'appunto i pomodori ramati, e avendo una gran voglia di pasta alla norma, mi sono accontentata dei pomodorini. Accontentato nel vero senso della parola, perchè comunque vi confermo che per la pasta alla norma, il sughetto che lega ricotta salata e melanzane è la morte sua. Questo per dirvi che se avete la possibilità di prepara un sugo fresco rapido di pomodori ramati, prediligete questa scelta classica ai pomodorini, perchè se da una parte danno un tocco più fresco alla pasta, dall'altra come ho appena detto,  legano di meno tutti gli ingredienti.

Ingredienti (per 4 persone)
200g di pomodorini
1 grossa melanzana
250g di spaghetti
ricotta salata q.b.
1 spicchio di aglio
basilico
olio q.b.
sale q.b.

Preparazione
Come prima cosa, lavate e mondate la melanzana, quindi affettatela in tante rondelle, disponetele su un ampio tagliere e cospargetele di granelli di sale grosso. Lasciatele quindi spurgare per un'oretta. Passato questo tempo, tamponate ciascuna fetta con della carta assorbente da cucina, e friggetele in abbondante olio caldo. Lasciatele quindi raffreddare, poi sfilattetele, tranne qualche fetta che userete per decorare i piatti. A questo punto, lavate i pomodorini e tagliateli a metà. Fate colorire in un saltapasta lo spicchio d'aglio, privato dell'anima centrale, con un po' di olio evo. Eliminate quindi l'aglio ed aggiungetele i pomodorini. Fateli appassire (ma non troppo, sennò poi si staccheranno tutte le pellicine) ed unite 4 belle foglie di basilico fresco. Lessate gli spaghetti, scolateli al dente e fateli  salatare con i pomodorini. Unite le melanzane fatte a filetti, mescolate il tutto, impiattate, terminate con abbondante ricotta salata grattuggiata e decorate con le fette di melanzana che avevate tenuto da parte integre.

sabato 23 luglio 2011

Polpette con uvetta e pinoli


Anche mia mamma è diventata patita dei canali tematici di cucina su Sky. Il suo chef preferito in questo periodo è Daniele Persegani, che su Casa Alice sforna ogni giorni ricettine niente male. Ovviamente poi ognuno le reinterpreta a suo modo, ma quello che conta è l'ispirazione, lo spunto che viene dato... Mia mamma è rimasta folgorata da questa idea di mettere nelle polpette le uvette ed i pinoli ad esempio, e quindi ha semplicemente integrato alla sua ricetta questi due semplici ingredienti. Sappiate che lei è la maga delle polpette...

Ingredienti
400gr di carne trita
6 fette di pane
1 uovo
30gr di parmigiano
50 g di uvette
50 g di pinoli
sale q.b.

Preparazione
Mettete subito in ammollo il pane. Una volta che si è ammorbidito, strizzatelo per bene e trasferitelo in una ciotola insieme alla carne trita, al parmigiano, all'uovo leggermente sbattuto, alle uvette (rinvenute in precenza in acqua ed asciugate accuratamente) ed ai pinoli. Salate e mescolate il tutto fino a creare un composto omogeneo. Quindi create con le mani tante polpettine e friggetele in abbondante olio bollente.

sabato 16 luglio 2011

Crema alla pesca


C'è un posticino dove ogni tanto vado a mangiare un buono gnocco fritto qui a Milano. Si chiama Osteria la Tabina, ed è uno di quei posti familiari, accogliente e senza troppe pretese, uno di quei posti che quando ti siedi ti sembra di essere a casa. Ecco, qui ogni tanto, d'estate, dopo lo gnocco fritto, mi mangio un dolcino (eh già, ci sta anche il dolcino...) e questo dolcino consta di un piatto di frutta accompagnato da una buonissima cremina alla pesca. Ho pensato un po' a come rifarla, ed ora che è tornato il periodo delle pesche mi sono finalmente decisa. Facile da preparare, non vi credete, e la presentazione merita, una cosa semplice e di effetto, piacevole a mangiarsi dopo essersi magari scofonati il mondo in precedenza durante il pasto...

Ingredienti (per 4 persone)
400ml di latte
1 tuorlo
6/7 cucchiaini di zucchero
2 cucchiai colmi di maizena
4 pesche di piccole dimensioni

Preparazione
Preparate subito la crema. Montate a mano il tuorlo con lo zucchero in un pentolino, quindi aggiungete il primo cucchiaio di maizena e stemperatelo con un goccino di latte che avete in precedenza riscaldato. Eliminate i grumi e aggiungete il secondo cucchiaio di maizena. Stemperate con un altro goccino di latte e quando avrete mescolato tutto in modo omogeneo, unite il resto del latte, portate il pentolino sul fuoco e mescolate fintanto che la vostra crema non si addenserà. Trasferitela in una coppetta e lasciatela raffreddare.
Intanto sbucciate le pesche, fatele a tocchetti e riducetele a purea in un mixer. Infine, quando la crema si sarà raffreddata, unite la purea di pesche e amalgamate il tutto. Dividete la crema in 4 ciotoline, decorate a piacere con della frutta e lasciatele in frigo fintanto che non le servirete a tavola.

giovedì 14 luglio 2011

Polpette di melanzane


Veniamo quindi alle polpette di melanzana, che ho trovato sull'ultimo numero della Cucina Italiana. Era da un po' che avevo la curiosità non solo di farle, ma anche di mangiarle, e quindi alla fine eccole qui. Pensavo peraltro che sarebbero state più impegnative da preparare, ma in realtà ci si mettere relativamente poco. Solo un appunto: le ho preparate come secondo piatto, ma penso che siano decisamente meglio se vissute come antipastino. Rispetto alla ricetta originale, sappiate che ovviamente ho fatto qualche modifichina

Ingredienti (per 10 polpette)
1 melanzana di piccole/medie dimensioni
1 albume (se volete potete usare anche l'uovo intero)
10 gr di parmigiano (o se preferite di pecorino)
10 gr di pan grattato (o comunque una quantità sufficiente per rendere il tutto omogeneo)
4 foglie di basilico
sale q.b.
pepe q.b.
1 goccino di olio

Preparazione
Lavate la melanzana, elimiante la sua calotta e divitetela a metà. Quindi appoggiate le due metà dalla parte dell'interno su un foglio di carta forno, leggermente unto con un goccino d'olio, ed infornate a 200° per circa 20 minuti. Sfornate, lasciate raffreddare un pochino e scavate la polpa con un cucchiaino. Trasferitela in un mixer e rendete la melanzana a purea. Quindi, impastate, fino rendere il tutto omogeneo, la purea con l'albume, il parmigiano, il basilico spezzettato grossolanamente e il pangrattato. Salate e pepate. Formate le polpettine e friggetele  in abbondante olio caldo.

martedì 12 luglio 2011

Pasta alla Carlona


Tutte le volte che in questi giorni sto dicendo “devo tornare a casa a preparare la cena per il fratellino”, non appena dico “fratellino” tutti mi chiedono “perché, quanti anni ha?”. Ed io abbasso il capo e dico “21”… Ma per me è sempre il mio fratellino, e credo che lo rimarrà anche tra vent’anni e più, che ci posso fare… Quindi questa settimana l’obiettivo è tornare a casa dall’ufficio pensando a cosa preparargli da mangiare. E partendo dal presupposto che posso fare tutte quelle cose che normalmente non posso cucinare, perché magari non piacciono o non vengono digerite dagli altri commensali, ieri sera ho preparato questa pasta, che non preparavo da una vita, e a leggere cosa c’è dentro potete ben immaginare anche voi che una persona delicatina di stomaco può star male al sol pensiero.
Ma vi assicuro, questa pasta è una bomba, una bomba di bontà! Saporitissima, gustosissima, da leccarsi i baffi. E vi dirò, ieri sera l’ho mangiata talmente con piacere che mi è risultata più leggera di un piatto di riso in bianco! Il nome ce lo siamo inventato a tavola, e dopo aver sparato un po’ di proposte a caso, Andrea ha tirato fuori questa “Carlona”, e mi è piaciuta.

Ingredienti (per 4 persone)
280 g di spaghetti
1 grosso peperone rosso
1 scatoletta di tonno
5/6 cucchiaini di capperi
2 cucchiai si passata di pomodoro
olio q.b.
sale q.b.
1 pizzico di zucchero

Preparazione
Lavate e mondate il peperone, tagliatelo a listarelle e trasferitelo in un saltapasta con un goccio di olio evo. Fate cuocere il peperone, aggiungendo un paio di cucchiai di passata di pomodoro, salate e unite un pizzico di zucchero (il segreto per digerire i peperoni!!). Quando il peperone si sarà un pochino ammorbidito, aggiungete il tonno sgocciolato, i capperi e cuocete qualche altro minuto. Lessate gli spaghetti, scolateli al dente, e finite la loro cottura nel salta pasta con il sughetto preparato.

martedì 5 luglio 2011

La torta rovesciata di pesche della mamma della Paolina (o quasi)



A dire il vero questa torta l'ho fatta l'anno scorso, ma quando mi ero decisa a scaricare le foto, era passato il periodo delle pesche e quindi avevo pensato che non avesse più molto senso proporre una ricetta quando ormai l'ingrediente principale non era più reperibile.
Poi ho fatto un altro errore fondamentale, e cioè non avevo scritto il post con la ricetta così come l'avevo rivista. Perchè mi ricordo di averla rivista in qualche modo, ma non ricordo come... Oltretutto il titolo del post conclude con un (o quasi), quindi mi conferma la cosa, ma purtroppo non ho una memoria a lungo termine così precisa.. ricordo che mi mancavano degli ingredienti... di sicuro non devo aver usato gli amaretti, perchè non ne avevo in casa, questo è certo... Poi forse ho messo meno burro e meno zucchero, sempre perchè non avevo burro a sufficienza.... Quindi, come si suol dire, per non saper nè leggere nè scrivere vi riporto la ricetta originale, così come me l'aveva passata la Paolina, la famosa torta di pesche della sua mamma, che pur non conoscendola, dai racconti della Paolina deve essere un grande cuoca. Quando la Paolina me la nomina, penso al fatto che sua mamma prepara una cosa come 10 dolci diversi per Natale, tutti fatti con le sue mani. La trovo una cosa incredibile!! Quindi, ecco qui la ricetta della sua celebre torta rovesciata di pesche.

Ingredienti
3 pesche grosse e mature
g.200 di zucchero
g.200 di burro
g.200 di farina
1/2 bicchiere scarso di latte
1 uovo
1 cucchiaino di lievito in polvere
cannella, amaretti, mandorle, sale q.b.

Preparazione
Pelare le pesche, tagliarle a fette regolari e cospargerle con un pò di zucchero.
Montare g 100 di burro con la metà dello zucchero e quando il composto sarà morbido e spumoso spalmarlo sul fondo di una teglia rettangolare o qradrata, non molto alta e antiaderente o ricoperta di carta-forno bagnata, strizzata e molto ben distesa (la torta andrà servita rovesciata e, quindi, il fondo dovrà essere liscio e regolare). Cospargere, quindi, il composto con gli amaretti e le mandorle tritate insieme (la quantità è a piacere io faccio uno strato di almeno un centimetro) ed un pò di cannella. Disporvi sopra le fette di pesche dopo averle scolate dell'eventuale liquido formatosi.
Montare il resto del burro con l'altra metà dello zucchero fino a renderlo gonfio e spumoso e continuando a battere l'impasto con la frusta unire gradualmente l'uovo, la farina, un pizzico di sale un pò di cannella in polvere, il latte sufficiente a mantenere morbido e ben montato l'impasto. Infine unire il lievito, versare l'impasto sulle pesche e cuocere in forno a 180° per circa 50 minuti. in ogni caso quando si sarà formata una bella crosta dorata il dolce sarà cotto. Rovesciare la torta ancora calda sul piatto da portata e lasciare raffreddare.

giovedì 30 giugno 2011

Avevo trovato il rabarbaro!!

Sarò rapida e concisa, mi esalto per poco e per stupidate e queste è una delle tante: 5 bancarelle con prodotti bio, direttamente dal produttore al consumatore. Che meraviglia di colori, e poi... avevo finalmente trovato il rabarbaro!!! Ma perchè qui a Milano non sono ancora riuscita a scovarlo?!








martedì 28 giugno 2011

Perchè gli americani sono avanti...


Ma perchè gli americani sono infinitamente avanti rispetto a noi? I motivi sono molti, ma nello specifico questo mi sembra essere un simpatico esempio. Due martedì fa mi trovavo a lavorare nei pressi di Wall Street. Per pausa pranzo, mi aggiro lì nei paraggi e scopro un mondo leggermente affumicato dai barbecue, ma estremamente interessate. Vi ricordate il Taste of Milano? E come ve lo avevo stroncato? Ecco, quello che trovo è una manifestazione simile, ma organizzata in modo molto ma molto più intelligente. Punti a favore:

1°: trattasi di giorno feriale, quindi lavorativo
2°: organizzato in un punto dove convergono un sacco di uffici e la gente deve uscire in pausa pranzo
3°: chi partecipava erano i ristoranti più rinomati della zona, che per l'occasione hanno chiuso le saracinesce per presenziare ciascuno ad un proprio stand dedicato
4°: non c'è prezzo di ingresso, chiunque si può aggirare per la piazza e sbirciare lo stand che gli mette di più l'acquolina in bocca
5°: non esiste una moneta ufficiale dell'evento, quindi tutti si possono accodare e smerciare cibo in cambio di normalissimi dollari
6°: i piatti erano nettamente più generosi e le cifre per ciascun piatto molto più abbordabili

Vi ho convinti? Qualche foto dell'evento (fatta malino e di fretta, capirete anche voi che dovevo pur mangiare e non fotografare!!)