venerdì 31 dicembre 2010

biscotti al thè matcha

Ultimo esperimento dell'anno.....

per augurarvi un meraviglioso 2011


Ingredienti:

215 gr. di farina
100 gr. di zucchero + zucchero per decorare
150 gr. di burro a temperatura ambiente
3 tuorli
2 cucchiaini di thè matcha

Lavorate il burro a temperatura ambiente con lo zucchero e aggiungete il thè matcha setacciato. Aggiungete poco per volta la farina e quando sarà completamente amalgamata i tuorli, uno alla volta.
Lavoratela velocemente come per la frolla e poi fatela riposare in frigo per mezz'ora avvolta nella pellicola trasparente.
Trascorso il tempo di riposo fatene un salsicciotto, rotolatelo nello zucchero semolato e tagliate delle fette di 1 cm. circa.
Cuocete in forno a 180° per circa venti minuti, in ogni caso appena i bordi cominciano a diventare dorati i biscotti sono pronti.

sabato 18 dicembre 2010

Risotto con crema al tartufo

Eccoci qui con il risotto del sabato sera (dello scorso sabato sera per la precisione). In frigo avevo un barattolino di crema al tarufo Ocelli e mi sono detta "perchè non farci un bel risuttin aramotizzato"? Buono, semplice e veloce. E ribadisco per l'ennesima volta: viva la pentola a pressione!!

Ingredienti

260 g di riso carnaroli
3 cucchiaini di crema al tartufo Ocelli
800 ml di brodo vegetale
1 scalogno
olio q.b.
sale q.b.
vino bianco q.b.
parmigiano q.b.

Preparazione
Come sempre, preparate come prima cosa il brodo vegetale, facendo sciogliere un dado in un pentolino di acqua che porterete ad ebollizione. Nella pentola a pressione, fate imbiondine a fuoco basso uno scalogno con l'olio, aggiungendo anche un cucchiano di crema al tartufo. Versate il riso con il sale, fatelo tostare, quindi  sfumate con vino bianco, ricordandovi di girare sempre il tutto in continuazione per evitare che niente si attacchi alla pentola. Versate il brodo caldo lasciandone un pochino nel caso in cui a fine cottura dovesse servirvene ancora un po', mescolate molto bene e chiudete subito la pentola a pressione, alzando il fuoco del fornello. Nel momento in cui la pentola a pressione fischia, abbassate il fuoco, e aspettate che il riso cuocia per 10 minuti. Passato questo tempo, togliete la pentola dal fuoco, fate uscire per bene tutto il vapore dalla valvola, aprite la pentola a pressione e controllate se il riso è cotto e se dovesse servire altro brodo da aggiungere. A fuoco spento matencate con due cucchiani e mezzo di crema al tartufo e con abbondante parmigiano.

martedì 14 dicembre 2010

I biscottini del Natale

Ma quanto non mi sono divertita a fare questi biscottini? Ho trovato la ricetta sull'ultimo numero della Cucina Italiana (nella sezione "le ricette dei bimbi...") e ho subito devciso di farli. Quindi, dopo aver regalato alla Linda la formina dell'omino di pan di zenzero mi sono fiondata sabato a comperarla anche per me, e già che c'ero mi sono comperata anche la formina del pupazzo di neve! Ad ogni modo non immaginavo che fosse tanto facile decorarli, soprattutto fare la glassa, cosa che non avevo mai preparato prima. Se volete divertirvi anche voi, ecco qui la ricetta!

Ingredienti
250 g di farina
50 g di maizena
10 g di cacao
10 g di spezie tra chiodi di garofano, zenzero, cannella (io ho messo un chiodo e mezzo tritato e giusto una spruzzata di zenzero e cannella macinati, per paura che le spezie si sentissero troppo)
100 g di zucchero a velo
100 g di burro
1 uovo

per la glassa
50 g di zucchero a velo
1 cucchiaio e mezzo di acquaù

Preparazione
Mischiate farine zucchero, cacao, spezie e burro e quando il burro si sarà amalgamato per bene, aggiungete anche l'uovo.
Formate una palla omogenea, ricopritela con pellicola e riponetela in forno per un'ora.
Al termine di questo tempo, stendete la pasta, fate le vostre formine a piacere, disponetele in una teglia ricoperta da carta forno ed infornatele in forno già caldo a 170° per circa 10/12 minuti. Controllate i biscottini, se li avete fatti abbastanza sottili come i miei, 10 minuti di cottura saranno sufficienti, sennò rischiate di bruciarli, devono giusto prendere un tono dorato!
Sfornateli e lasciateli raffreddare su una gratella per dolci. Una volta freddi, preparate la glassa stemperando lo zucchero a velo con l'acqua, versate la glassa in un cono fatto con della carta forno e decorate i vostri biscottini a piacere! Lasciate rapprendere per bene la glassa prima di riporli in una scatola o in dei sacchettini per regalarli.

mercoledì 8 dicembre 2010

Polpo amore-odio


Devo essere sincera, il polpo non mi fa impazzire e tendo a non ordinarlo mai neppure quando sono fuori  a cena, ma quando lo mangio alla fine mi piace.... La prima volta che l'ho mangiato in età adulta e quindi "consenziente" è stato alla sagra de lu purpo di Melendugno qualche estate fa, e li o mangi il polpo (cucinato davvero in tutte le salse) o patatine fritte, quindi volente o nolente mi è toccato! All'epoca avevo particolarmente apprezzato quello fritto, che è un po' barare alla fine, visto che fritti mi piacciono pure i broccoli... ma intanto è  stato un inizio.
Di recente sono stata invece alla Trattoria Primo Sale a Roma dove ho mangiato un'insalata di polpo simile a questa qui. Ci sono finita per puro caso, e ci sono tornata anche la sera successiva perché ho mi è piaciuta veramente un sacco, dal menù al personale!! Comunque tornando a quella sera, stava diluviando, faceva freddissimo, avevo camminato tutto il giorno ma trovandomi in un B&B ero obbligata ad uscire a cena, peccato che il suddetto B&B si trovava in cima ad una strada in salita e quindi uscire significava riaffrontare la malefica salita al ritorno... Alle dieci di sera la fame mi convince ad uscire, e a pochi passi da casa (ma sempre in fondo alla discesa ...) mi sono trovata davanti alla Trattoria Primo Sale.  Decisamente fortunata bisogna ammettere :-) e mi son fatta tentare dall'insalata di polpo e patate che vi ripropongo qui, un po' carente di ingredienti bisogna dire ma avendo deciso di passare il ponte a montare mobili Ikea il tempo per la spesa forse forse riesco a trovarlo oggi...

1 polpo da 1 Kg circa
4 patate grandi
verdure crude (carote alla julienne, pomodori ciliegini, ....)
3 cucchiai di pesto
aceto
succo di limone
olio

Mettete il polpo pulito in una pentola piena di acqua fredda, portata a bollore e fate cuocere per 40-45 minuti. Terminata la cottura lasciate raffreddare il polpo nell'acqua di cottura per un quarto d'ora, poi toglietelo dall'acqua e tagliatelo a tocchetti.
Nel frattempo preparate le patate facendole bollire in acqua salata, quando saranno cotte fatele intiepidire poi procedete togliendo la buccia e tagliandole a tocchetti.
Preparate un'emulsione con l'olio, il pesto, il succo di limone e l'aceto.
Mettete in una bacinella il polpo e le patate a tocchetti e conditeli con l'emulsione appena preparata.
Impiattate l'insalata di polpo e mettetegli sopra la verdura fresca che preferite senza amalgamarla al condimento.
Non è stato necessario aggiungere sale.


domenica 5 dicembre 2010

Cerchi di mais




Mia zia li ha commentati così: ruvidi al punto giusto! Il fatto è che non sono proprio il massimo in termini di leggerezza, ed il problema è che te ne mangeresti uno dietro l'altro. Un po' come le melighe, specie se davanti hai na tazza di caffè americano fumante dove poterli immergere... Sarà la farina di mais? Mah...


Ingredienti
125 g di farina 00
100 g di farina di mais (fioretto)
100 g di burro
67 g di zucchero
2 tuorli
1 cucchiaio di lievito per dolci
scorza grattuggiata di un limone
un pizzico di fior di sale

Preparazione
Ammorbidite il burro a bagnomaria (ma non fatelo sciogliere del tutto). Setacciate e mescolate perfettamente le due farine con un cucchiaino di lievito in polvere. Fate la classica fontana con le farine e ponete al centro il burro (che nel frattempo si è leggermente raffreddato), lo zucchero, i tuorli, la scorza grattuggiata del limone e il pizzico di sale. Impastate quindi bene ma velocemente il tutto. Spianate la pasta ottenuta allo spessore di circa mm 6, con un tagliapasta tondo ricavatene i biscotti, disponeteli sulla placca rivestita da carta forno ed infornateli a 180° per circa 12/15 minuti (dipende al solito dalla potenza del vostro forno). Sfornateli e lasciateli intiepidire su una gratella per dolci.

martedì 30 novembre 2010

Carciofi alla romana

Sempre Laura Ravaioli docet... e chi potrebbe spiegare meglio di lei come si fanno i carciofi alla romana? Devo dire che mentre glieli vedevo preaparare in tv mi sembravano semplicissimi, poi, vuoi un po' la fretta, vuoi altre cose che stavo facendo contemporaneamente, mi sono ritrovata a fare un po' di pasticci.... eh vabbè, il risultato c'è stato comunque, questo l'importante, giusto??

Ingredienti
4 grossi carciofi
sale q.b.
pepe q.b.
2 testine di aglio
mentuccia q.b.
acqua e olio q.b.

Preparazione
Mondate i carciofi accuratamente: eliminate gran parte del gambo e pulitelo raschiandolo con il seghetto del coltello, togliete le foglie esterne più dure, seghettate la testa di ogni carciofo in modo da rimuovere le spine e con le dita allargate il foro in mezzo, accertandovi che non ci siano spine. Sciacquateli e adagiateli in una bacinella con dell'acqua e il succo di un limone in modo che non prendano strani colori e dopo passatevi un limone sulle dita delle vostre mani: questo passaggio è molto importante, se vi dimenticate di farlo avrete delle poco simpatiche dita nere nel giro di pochissimo!
In una ciotolina macinate sale e pepe ad occhio, unitevi le testine di aglio fatte a metà ed infine aggiungete la mentuccia spezzettata grozzolanamente: questo sarà il vostro ripieno. Prendete quindi i carciofi ed infilate il trito con un pezzetto di aglio in ciascun carciofo nella cavità che avete allargato in precedenza con le dita. A questo punto riempite una casseruola non troppo larga con metà quantità di acqua e metà di oli o (così dice la Ravaioli, ma io ho messo più acqua che olio!) ed adagiate i carciofi a testa in giù, cercando di farli stare uno di fianco all'altro ben vicini per non farli cadere. Il gambo dovrà rimanere all'esterno del liquido. Salate e pepate all'esterno. Coprite i carciofi, quindi i gambi, in superficie con della carta forno e chiudete la casseruola con il suo coperchio. La carta forno serve per tenere uniti i carciofi e per far trattenere il vapore che poi cuocerà i gambi rimasti esterni all'acqua. Mettete la casseruola sul fuoco, portate ad ebollizione e abbassate quindi la fiamma al minimo. Lasciate cuocere così i carciofi per circa una mezzora, o per il tempo necessario per ottenere la consistenza desiderata dei vostri carciofi.

sabato 27 novembre 2010

Maledetti babà della domenica...


Io credo che talune volte la mia stanchezza si evinca dal tipo di foto che faccio, come in questo caso. Ma vi giuro che non ne potevo più. Tutto è cominciato quando la domenica mattina in oggetto ho deciso di dichiarare guerra al lievitino per fare i babà. Aveva deciso di non lievitare. Panico: non mi era mai successo prima che qualcosa non lievitasse. Maledetto, non poteva di certo vincere lui. E quindi è cominciata l'epopea di quella giornata che sarebbe dovuta essere di riposo, ma che in realtà si è tradotta in gran tour de force. Perchè? Ma perchè i babà sarebbero stati il dolce del pranzo della domenica. E alle 12 mi sono definitivamente arresa all'idea che quel miserabile lievito non sarebbe mai lievitato. Ergo: si palesa l'esigenza di realizzare nel giro di un'ora un altro dolce. E in quella circostanza mi sono cimentata nella torta con tantissime mele della Ravaioli, e siccome non volevo avere per il pranzo della domenica una semplice torta di mele, nonostante sia il mio dolce probabilmente preferito, mi sono messa a fare anche una cremina pasticcera di accompagnamento. E vabbè. Aggiungo che quella stessa mattina, parallelamente ai babà avevo preparato il pane fatto in casa. E il ragù per le tagliatelle. E sapevo anche che avrei voluto preparare prima di sera una torta per il compleanno della Paolina che sarebbe stato il giorno dopo. Ricapitolando. Dopo aver finito di pranzare e dopo aver lavato i piatti (lo so, sembro Cenerentola, ma i piatti mi piace proprio metterli in lavastoviglie e lavare quelli che non ci stanno, ognuno ha le proprie deviazioni), mi sono messa a fare i babà, il cui impasto avevo già preparato con un altro lievitino prima di pranzo. Dalla cucina quel giorno sono uscita alle 19 di sera, dopo averci messo piede la mattina alle 9.30. Sono davvero una cretina. Nervi a fior di pelle, non vi dico. Ma se non altro la soluzione "mille cose da preparare" sortisce sempre il desiderato effetto "non pensare troppo", e quindi la prendo con filosofia considerando questo come lato positivo.

Ingredienti (per una ventina di babà)
250 g di farina manitoba
125 g di burro
40 g di latte
25 g di zucchero
12 g di lievito di birra (oppure usate il lievito di birra in polvere Mastro Fornaio che è molto meglio!)
3 tuorli
la scorza grattuggiata di un limone
1 pizzico di fior di sale

Bagna e guarnizione
250 g di zucchero
500 ml di acqua
100 ml di rum bianco
una confezione piccola di panna montata
ciliegie candite

Preparazione
Preparate un lievitino con 150 g di farina e il lievito sbriciolato, sciolto in 85 g di acqua tiepida (se è il lievito in polvere aggiungetelo alla farina direttamente senza farlo sciogliere nell'acqua); fate lievitare il lievitino per circa 30 minuti, poi raccoglietelo in una ciotola insieme con il resto della farina (100 g), un pizzico di sale, lo zucchero, la buccia grattugiata di un limone, i tuorli, il burro ammorbidito a temparatura ambiente ed il latte. Lavorate l’impasto a lungo, finché risulterà omogeneo ed elastico; tenetelo a lievitare coperto, in luogo tiepido, finché sarà raddoppiato di volume, poi lavoratelo brevemente nella stessa ciotola dove l'avete lasciato riposare e dividetelo in quantità uguali nei relativi appositi stampini (io uso quelli in silicone, favolosi!, se invece avete quelli in alluminio, imburrateli ed infarinateli). Fate lievitare ancora 30 minuti, poi infornate gli stampini a 170° per 30 minuti circa. 5-10 minuti prima del tempo finale di cottura previsto, preparate la bagna - che al momento di tuffarci i babà dovrà ancora essere bella calda - facendo sciogliere in una casseruola lo zucchero nell'acqua, ed una volta sciolto lo zucchero, aggiungete la quantità di rum. Sfornate e sformate quindi i babà e, ancora caldi tuffateli nella bagna preparata. Fateli sgocciolare su una gratella per dolci, intanto montate fermissimamente la panna, fate un taglio a metà a ciascu babà e con l'aiuto di un sac a poche con una puntina zigrinata riempite i babà di panna ed infine guarniteli a piacere con una mezza ciliegia candita.

mercoledì 24 novembre 2010

Pomodori grappolo ripieni


Questo è un contorno jolly, si prepara in quattroequattrotto, ed è sempre gustoso sa mangiare. Il ripieno è variabile a seconda dei gusti e degli ingredienti disponibili: pangrattato parmigiano e aglio, composto a base di tonno, olive e pangrattato... e così via, ci si può sbizzarrire. Io questa volta li  ho preparati così.

Ingredienti
10 pomodori grappolo, grandi e maturi
2 cucchiai di pangrattato
6 cucchiai di parmigiano
una sottiletta (o formaggio a fette a vostro piacere)
sale q.b.
olio q.b.

Preparazione
Lavate i pomodori, eliminate la loro calotta e svuotateli dei semi al loro interno. Preparate il ripieno, mescolando in una ciotola il pangrattato, il parmigiano e poco sale. Disponete i pomodori in una pirofila e riempiteli con il ripieno preparato con l'aiuto di un cucchiaino. Versate su ciascun pomodoro un goccino di olio e versate nella pirofila un dito di acqua per evitare che i pomodori si attacchino durante la cottura in forno. Infornateli in forno già caldo a 220° per circa 20 minuti e poco prima di levarli del tutto dal forno, dividete una sottiletta ed adagiatene un pezzetto su ciascun pomodoro. Rimettete quindi la pirofila in forno per circa due minuti in modo da far sciogliere il formaggio in superficie.

giovedì 18 novembre 2010

Torta di carote, un'altra



Quando preparo la torta di carote solitamente la preparo con un solo obiettivo, e cioè pensando che possa far piacere a mio fratello, trattandosi della sua torta preferita. Quindi, se lo vedo un po' giù,  metto sul tavolo carote e mandorle e mi armo di santa pazienza. Sì, perchè in fin dei conti bisogna essere davvero ispirati per farla, la torta di carote è semplice quanto lunga da preparare: pela le carote-trita le carote, pela le mandorle-tosta le mandorle-trita le mandorle.... Insomma, uno deve metterci un po' di tempo in conto.
Questa torta è diversa rispetto alla classica postata tempo fa (la trovate qui), la ricetta l'ho trovata sul Cucchiaio d'oro, e rendendomi conto che era pressochè simile se non per un piccolo dettaglio di dosi rispetto a quella che tempo fa mi aveva dato la mia amica Chiara delle Sorelle in pentola, ho deciso di seguire direttamente la ricetta della Chiara, una vera assicurazione. Provatela, perchè è fantastica.

Ingredienti
4 uova
400 g di carote
250 g di mandorle
60 g di farina
250 g di zucchero
la scorza grattugiata di un limone
½ busta di lievito

Preparazione
Tritate insieme le mandorle e lo zucchero. Quindi, lavate, sbucciate e grattuggiate le carote ed aggiungetele al mix di mandorle e zucchero. Aggiungete una parte volta lel uova ed mescolate con una frusta a mano. Infine unite la farina setacciata con la mezza busta di lievito e la scorza grattuggiata del limone. Amalgamate il tutto e versate il composto in uno stampo rivestito da carta forno (io ho usato uno tortiera del diametro di 26 cm, ma nulla vi vieta di utilizzarne una più grande da 28 cm se preferite la torta più bassa). Infornate in forno già caldo a 180° e cuocete per circa 30 minuti.

martedì 16 novembre 2010

Cupcakes al cioccolato e al caramello salato


Quando ho visto la foto di questi dolcetti sul blog Araba felice in cucina non ho saputo resistere... di solito quando le ricette richiedono troppi passaggi e troppi ingredienti cedo alla pigrizia e non tento nemmeno, ma questa volta ero troppo incuriosita dal caramello salato ;-) e poi era un sacco di tempo che volevo provare a fare i cupcakes...
Mi sono segnata gli ingredienti mancanti sulla lista della spesa e sono uscita. Puntualmente la lista della spesa è rimasta a casa ;-) ma la tecnologia mi ha salvato!! Così domenica mattina mi sono messa all'opera  e dopo un po' di lavoro sono arrivata al momento più bello: decorare.

Vi riporto la ricetta originale con le modifiche che ho dovuto fare...


CUPCAKES AL CIOCCOLATO E CARAMELLO SALATO (da Cupcakes, Martha Stewart)

per i cupcakes 
90 g di farina
65 g di cacao amaro
110 g di zucchero
mezzo cucchiaino di lievito per dolci*
mezzo cucchiaino di bicarbonato*
un pizzico di sale
un uovo intero
90 ml di buttermilk, comprato o fatto in casa **
un cucchiaio e mezzo di olio di semi
qualche goccia di estratto di vaniglia***
90 ml di acqua calda, ma non bollente
*non avendo il bicarbonato ho messo un cucchiaino di lievito per dolci
**seguendo il link trovate le indicazioni per farlo in casa, io ho preferito quello consigliato (latte+yogurt)
***omessa 

per il caramello salato
275 g di zucchero semolato
70 ml di acqua
un cucchiaio scarso di glucosio liquido*
90 ml di panna liquida da montare
un cucchiaino di sale, possibilmente fior di sale
*non avendolo trovato non l'ho messo

per il frosting al cioccolato
15 g di cacao amaro in polvere
40 ml di acqua bollente
160 g di burro a temperatura ambiente
35 g di zucchero a velo
un pizzico di sale
225 g di cioccolato fondente

Preparazione cupcakes
in una ciotola unire tutti gli ingredienti secchi: farina, cacao e lievito setacciati, zucchero e sale. In un'altra ciotola amalgamare tutti gli ingredienti umidi: uovo, olio, latticello e acqua. Unire i due composti con una frusta fino ad averli completamente amalgamati. Riempire per 3/4 gli stampi (a me sono venuti una decina di cupcakes di dimensioni normali) e metterli in forno preriscaldato. Cuocere a 180° per 20-25 minuti circa facendo la prova dello stuzzicadente. Fateli raffreddare completamente, poi incidete la parte superiore creando una cavità non troppo profonda, io ho usato lo scava melone.
Preparazione caramello
Versare in un pentolino lo zucchero e l'acqua e cuocere a fuoco lento fino a che non raggiunge i 181°.
Rimuovere dal fuoco e unire panna e fior di sale, amalgamare bene e riempire la cavità creata nei cupcakes.

Preparazione copertura
Sciogliere il cacao nell'acqua bollente. Far sciogliere il cioccolato a bagno maria e far raffreddare. Lavorare il burro a crema con lo zucchero a velo. Unire cacao, cioccolato e crema di burro con le fruste fino a che non saranno completamente amalgamati.
Riempire il sac à poche con una bocchetta a stella e decorare i cupcakes.

Tenere i cupcakes in frigo e tirarli fuori 20 minuti prima di servirli.


domenica 14 novembre 2010

Torta di mele della Ravaioli

Weekend alassino sotto la pioggia, ergo quasi tutto un pomeriggio passato in camera. Quand'ecco che in un piccolo momento di distrazione, strappo il telecomando dalle mani di Alberto e cambio canale da sky sport 24 (non se ne poteva davvero più!! sport, e poi sport, e poi ancora sport, e poi... sì, nuovamente sport) e metto Gambero Rosso. E chi ci trovo? La fida Laura Ravaioli. E che sta preparando? Una torta con tantissime mele! La cosa si fa parecchio interessante. Parte l'sms a mia madre: "metti Gamabero Rosso, la Ravaioli sta facendo la sua torta di mele." Non solo sembra buonissima, ma anche parecchio semplice e appare l'obbligo segnarsi la ricetta.
Non è anche bellissima nella foto? Io solo a vederla mi viena l'acquolina in bocca, alla torta di mele non si dice mai di no.

Ingredienti
3 uova
100 g di zucchero
1 pizzico di sale
100 g di burro
150 g di farina
1 busta di lievito per dolci
la scorza grattuggiata di un limone
2 cucchiai di zucchero di canna
più di un kilo di mele renette (io ne ho usate 4 molto grandi)

Preparazione
Montate bene le uova con lo zucchero e il pizzico di sale. Nel mentre, fate ammorbidire (ma non completamente sciogliere) il burro a bagnomaria, e toglietelo dalla fonte di calore per farlo raffreddare (ricordatevi che non bisogno mai mischiare il burro caldo con le uova, perchè sennò queste ultime si cuociono). Sbucciate anche le mele e fatele a tocchetti. Una volta creata la cremina di uova e zucchero, aggiungete la farina e il lievito setacciati e continuando a mischiare con la frusta elettrica aggiungete la scorza grattuggiata del limone e il burro ammorbidito.
Una volta amalgamato il tutto, unite le mele a tocchetti, mischiatele bene all'impasto e versatelo in una tortiera del diametro di 28 cm circa, ricoperta da un foglio di carta da forno.
Livellate il composto e spolverizzate la superficie con due cucchiai di zucchero di canna, che andrete a distribuire in maniera omogenea con l'aiuto del dorso del cucchiaio.
Infornate in forno già caldo a 175° per circa 30 minuti.

sabato 13 novembre 2010

Buon appetito Mr. B - atto secondo

Qualche giorno fa sulla nostra bacheca è comparso un finocchio, ma lo stesso finocchio è comparso su molte altre bacheche :D 

Gaia ha tirato le somme di questo movimento e vi riporto il suo post:


Senza parole ma con molti finocchi

Urge un consuntivo di questa breve e travolgente avventura.


Metti un finocchio a cena... Buon appetito Mr. B - Blogger contro l'omofobia

Per fortuna che è stata breve altrimenti a perdere notti di sonno ci perdevo anche la salute, e non è il caso, visto che sono già abbastanza male in arnese.

Che dire? Prima di tutto GRAZIE!
Grazie
  • per le 130 ricette pubblicate
  • per i 40 post senza ricetta
  • a tutte le 200 e più persone che si sono prese la briga di aderire in un qualche modo
E tutto questo in tre miseri giorni!
I numeri di contatti ve li ha dati Norma, io so solo che di solito ho al massimo 100 lettori, e ieri ne ho avuti 1300. Lasciando perdere Andy Wahrol e i suoi cinque minuti di celebrità,
credo che questo voglia dire che questa iniziativa ha stimolato qualcosa che c'era già, dentro le persone. Non è poca cosa, di questi tempi.
Come una bottiglia di spumante, che sta lì buona buona ma se qualcuno toglie il tappo esplode.
Ecco, c'era voglia, anche in questa nicchia della blogo-sfera che siamo noi food-blogger, che di solito non usciamo mai dal seminato, di esprimere il nostro dissenso, di dire la nostra sul quello che ci succede intorno. Mi ha fatto anche molto piacere che siamo riusciti a parlare anche con chi sta fuori dalla nostra nicchia, e a cooptare anche chi con i food-blogger non ha niente a che fare.

Non è proprio il momento di essere contenti, fra clima che cambia, dissesto idro-geologico, incuria del patrimonio artistico, inciviltà e barbarie qui da noi e altrove.

Però oggi è uscito un po' di sole ;-)

Ho letto tutti i vostri interventi ed ognuno mi ha colpito, perché si capiva che dentro c'era un pezzo della vostra vita. Alcuni mi hanno commosso, altri mi hanno fatto ridere, altri ancora mi hanno comunicato una sana e irresistibile indignazione.

Grazie a tutti, perché ieri ci siamo sentiti più arrabbiati ma meno soli.

Si parla della nostra inizativa su...

venerdì 12 novembre 2010

Pasta con crema di zucca e speck croccante


Avevo pensato di cominciare il post in un altro modo, ma dopo aver rivisto la foto qui sopra mi ha preso una tristezza... bisogna dire che le condizioni luminose della cucina sono tutt'altro che ottimali, ma la differenza con le foto scattate quest'estate con la luce del sole è davvero tantissima :-(
Sfogo a parte, veniamo alla ricetta... settimana scorsa, andando a fare la spesa, non ho potuto evitare di ritrovarmi circondata da zucche così ne ho comprato un pezzetto poi, tanto per cambiare, una volta messo nel cassetto del frigorifero me lo sono completamente dimenticato!! L'idea iniziale era quella di fare gli gnocchi di zucca ma quando frugando nel frigo ho ritrovato la zucca avevo voglia di pasta, così ho cercato qualche ricetta interessate e sono finita in questo blog. Mi è venuta subito l'acquolina in bocca e così mi sono messa all'opera, apportando qualche piccola modifica rispetto alla ricetta originale.

Ingredienti:
1/4 di zucca (io preferisco quelle dalla polpa di un arancio intenso)
1 scalogno
1 fetta di speck spessa circa 1/5 cm.
olio extra vergine di oliva
150 gr. di pasta (col senno di poi meglio senza dubbio la pasta lunga)
sale e pepe
1/2 bicchiere di vino bianco


Fate imbiondire la cipolla nell'olio di oliva, poi unite la zucca tagliata a cubetti e bagnate con del vino bianco. Fate evaporare completamente il vino e aggiungete dell'acqua, sale e pepe. Portate a cottura la zucca, saranno necessari all'incirca 10/15 minuti, poi frullate fino ad ottenere un composto denso e cremoso.
Fate saltare in padella lo speck tagliato a listarelle fino a farlo diventare croccante.
Cuocete la pasta, scolatela e unitela alla crema di zucca con un po' di acqua di cottura, se necessaria. Servite con del formaggio grattugiato saporito e lo speck saltato.

mercoledì 10 novembre 2010

Finocchi con gratinatura leggera


Innanzitutto vogliamo ringraziare Gaia che ci ha segnalto l'iniziativa della giornata, alla quale abbiamo deciso di aderire con entusiasmo e con completa condivisione del fine.
Veniamo ai nostri finocchi. Avendo dovuto prepararli con poco preavviso, li ho fatti come di solito li preferisco mangiare, gratinati al forno. No, beh, non è corretto, mi piacciono un sacco anche semplicemente crudi con un filino di aceto balsamico, ma quella non sarebbe stata nemmeno una ricetta! E poi mi piacciono come so che li ha cucinati Linda ieri sera (Linda sprovvista di macchina fotografica vorrei aggiungere!!), ovvero alla siciliana, finocchi crudi con arance e olive.
Ma torniamo a questi finocchi gratinati. La gratinatura è leggera perchè non ci metto nè besciamelle nè quintalate di burro e parmigiano. Altrimenti oltretutto non sarebbero così veloci da preparare!

Ingredienti
3 finocchi
6/8 cucchiaite di parmigiano
burro q.b. (non più di 20 gr)
sale q.b.

Preparazione
Mondate, tagliate a fette e lavate accuratamente sotto l'acqua corrente i finocchi. Metteteli quindi a lessare in una casseruola con acqua che avrete leggermente salato. Una volta cotti secondo il vostro gusto (in questo caso scolateli non troppo molli, ma abbastanza al dente, visto che devono ricuocere in forno), scolateli e trasferiteli in una pirofila. Ditribuite in superficie dei tocchettini di burro qua e là e cospargete di parmigiano. Infornate la pirofila con i vostri finocchi in forno già caldo e in modalità ventilata a 220° e sfornateli dopo circa 20 minuti, o comunque nel momento in cui in superficie si sta andando a creare la classica crosticina tipica della gratinatura. 

domenica 7 novembre 2010

Biscottini friabili alla lavanda


Per augurarvi una buona domenica pubblico questa ricetta, dopo di ché me ne torno sul divano...

Ingredienti:
200 gr. di farina 00
50 gr. di fecola di patate
125 gr. di burro
2 cucchiai di miele alla lavanda
1 tuorlo d'uovo
1 pizzico di sale
un cucchiaio di lavanda alimentare

Setacciate la farina e la maizena con il sale. Incorporate il burro freddo a cubetti lavorando velocemente l'impasto per non scaldarlo, infine incorporate il miele e il tuorlo d'uovo.
Formate con l'impasto un salsicciotto dal diametro non troppo largo (4 cm.) e riponetelo in frigorifero per una ventina di minuti.
Trascorso il tempo necessario tagliatelo a fettine di 5 mm di spessore circa, disponete i biscotti su una teglia e cuocete in forno preriscaldato a 160° per una ventina di minuti.


Per dovere di cronaca devo confessare che mi sono dimenticata la seconda infornata in forno e ho carbonizzato metà dei biscotti :-D

venerdì 5 novembre 2010

Grazie Noemi :-)

Grazie Noemi per averci dedicato il tuo premio...


... e a dirla tutta è passato da quando la nostra cara Noemi ce l'ha dedicato, ma Paola era via per lavoro e io ultimamente ho la testa tra le nuvole e me ne ero completamente dimenticata.
Comunque stiamo alle regole del gioco: elencare 10 motivi che ci rendono felici... una cosa che di per sè rende felici, non trovate?!

Quindi cominciamo:
1. il profumo dell'inverno quando apro le finestre la mattina
2. gli incontri casuali
3. il profumo di una pineta
4. un sorriso
5. emozionarsi
6. il vento addosso
7. il profumo di caminetto
8. sentire il primo sole che scalda la pelle alla fine dell'inverno
9. il cioccolato fondente
10. e l'arrivo del week end :-) ... a proposito, buon week end a tutti :-D

mercoledì 3 novembre 2010

Biscotti al cocco per Polette


Succede che da quando sulla panchina dell'Inter non siede più Mourinho, a me di guardare le partite manca proprio la passione... Insomma, Mourinho è un po' come un fidanzato con cui andava tutto a gonfie vele, e poi, improvvisamente, sulla vetta di una felicità condivisa, decide di lasciarti, e tu non te ne fai una ragione, non ti spieghi il perchè.. ti lascia per una che apparentemente è più bella, ma quando lo senti parlare di te, capisci che con il cuore non se ne è mai andato, e ancora di più, non ti dai pace... specie se a cercare di conquistarti c'è un rubicondo ometto che veste in modo improbabile, con zero sex-appeal... Tutto ciò per dire che non solo non vado più allo stadio, ma non guardo più nemmeno le  partite, e quando si presentano serata come questa, dove la Champions impazza sul piccolo schermo di casa, capita che mi chiuda in cucina con qualche ricetta che è da un po' che voglio provare.. Questo pomeriggio la mia ex capa Polette (in realtà Paola anche lei, ma in qualche modo dobbiamo distinguerci) mi scrive chiedendomi una ricetta per fare dei biscottini al cocco. I biscottini al cocco con gocce di cioccolato erano il mio cavallo di battaglia quando frequentavo l'ultimo anno di liceo e li portavo a scuola per la gioia dei miei compagni di classe, davvero una gran soddisfazione (a ciascuno le sue). Ad ogni modo questo simapatico quadretto è offuscato dal ricordo che ho di quei biscottini un po' appiccicaticci, solo che non saprei dire se questa è l'idea che mi sono fatta di loro a distanza di tempo dopo che non li ho più preparati e mi sono cimentata in  altri dolci, o se effettvamente è così. A loro difesa ricordo però che avevo anche dato la ricetta alla mia amica Valeria, che li preparava riscuotendo presso i nostri amici ben più successo di quanto non lo riscuotessi io, quando ci vedevano tutti insieme al nostro solito baretto, altrimenti detto il Cappuccione, armate di biscotti da gustare insieme a cioccolate e cappuccini pomeridiani... e qui cadde una lacrimuccia.. Vabbè, dicevo che avendo questo ricordo non convincente dei miei biscottini al cocco, stasera mi sono messa a cercare un'altra ricetta, e siccome in coscienza non posso certo ditribuire ricette a vanvera senza prima averle provate, questo è quello che ho fatto stasera, biscotti al cocco. Polette, mi chiedevi i biscotti al cocco ricoperti di cioccolato, nulla ti vieta di farli così, pucciando i biscotti cotti in del cioccolato fuso a bagnomaria; in alternativa puoi aggiungere delle gocce di cioccolato all'impasto.

Ingredienti ( per circa 40 biscotti)
3 albumi montati a neve
1 pizzico di sale
2 cucchiai di farina
150 g di cocco disidratato
50 g di zucchero semolato
100 g di zucchero a velo
Preparazione
Montate con le fruste elettriche a neve fermissima  3 albumi. A questo punto con l'aiuto una spatola aggiungete gli altri ingredienti uno per volta, a poco a poco, con movimenti delicati dal basso verso l'alto per non far smontare gli albumi.
Con l'aiuto di due cucchiaini, fomate tante palline della dimensione di una castagna e disponetele su una teglia piana rivestita da carta forno. Infornate infine i biscotti in forno già caldo a 130° per un periodo oscillante tra i 20 ed i 35 minuti (questo perchè a seconda della posizione dei biscotti sulla teglia, alcuni si cuoceranno prima degli altri; ad ogni modo sfornateli nel momento in cui vedete che stanno assumendo un colore dorato). Una volta sfornati, lasciateli raffreddare su una griglia per dolci prima di mangiarli. Saranno croccantini fuori e morbidi al loro interno.

martedì 26 ottobre 2010

Torta rapidissima cioccolato e pere

Cosa si fa quando si torna a casa dal lavoro, col freddo che ormai comincia a farsi sentire, si entra in cucina e si scopre che per cena c'è minestrone e salmone al cartoccio? Per prima cosa si prepara uno spritz. E fin qui ci siamo. Poi si guarda l'orologio e ci si rende conto che è troppo tardi per preparare qualcosa di sfizioso per il dopocena. Ma la voglia di mangiarsi una bella torta morbida, magari al cioccolato, è troppo forte. Che si può fare? Beh, si fa mente locale, si pensa a quale sia il dolce più rapido da preparare, ma soprattutto da cuocere, ed infine... si prepara una torta rapidissima cioccolato e pere con la ricetta (leggermente modificata) dei muffin!! E ho pure fatto a tempo a mangiarla tiepidina e non bollente, per un totale di due gratificanti ed abbondanti fette di torta...

Ingredienti
250g di farina
1 bustina di cremor tartaro
2 cucchiai di cacao amaro
1 pizzico di sale
150g di zucchero
250ml di yogurt magro (al posto di 250ml di latte)
80ml di olio di semi di girasole
1 uovo
2 pere piccole

Preparazione
Come ogni ricetta per muffin, prendete due ciotole: in una versate tutti gl ingredienti asciutti (farina, lievito, cacao, zucchero, sale), nell'altra mettete tutti gli ingredienti umidi (yogurt, olio, uovo). Mischiate gli ingredienti presenti in ciascuna ciotola grossolanamente, giusto per amalgamarli un po'. Alla ciotola dove ci sono gli ingredienti umidi, unite le due pere in precedenza lavate, sbucciate, mondate e tagliate a dadini e mescolate il tutto alla buona. A questo punto versate gli ingredienti asciutti nella ciotola degli ingredienti umidi e mischiate il tutto con una spatola molto grossolanamente. Mi raccomando a non mischiare il tutto troppo bene e per troppo tempo. A questo punto, versate il composto in una teglia da 26 cm rivestita con carta da forno, ed infornate in forno già caldo a 200° per circa 20 minuti.

Crema al cioccolato di Paola

Solo una piccola nota: nel caso in cui vi venisse il dubbio, vi confermo che nella preparazione che faccio della crema al cioccolato non metto mai l'uovo.

Ingredienti
500 ml di latte
2 cucchiai di maizena
7 cucchiaini di zucchero
100g di cioccolato fondente

Preparazione
Fate riscaldare subito il latte. Nel mentre, mescolate lo zucchero con la maizena. A questo punto, stemperate il mix con poco latte aiutandovi con una frusta a mano, accertandovi che non si siano formati grumi. Quindi unite il rimanente latte a poco a poco, sempre mescolando. Mettete il padellino sul fuoco e continuando a girare, aspettate che la crema si rapprenda (il che coincide con l'inizio del momento di ebollizione). Aggiungete il cioccolato fondente a pezzi, spegnete il fuoco e mescolate con  decisione fino a che non otterrete una crema al cioccolato liscia. Coprite il padellino con il suo coperchio e lasciate raffreddare la crema. Una volta raffreddata, per renderla bella liscia (data anche l'inevitabile pellicina che si andrà a formare), passate la crema con un frullatore ad immersione.

Pasta choux di Paola


Questa è la pasta classica per realizzare la pasta bignè. Potete utilizzarla dandole la forma del dolce che preferite: bignè, eclaire, zeppole, basi per torte come la Paris-Brest e via dicendo...

Ingredienti125 g di farina
60 g di burro
250 ml di acqua
1 pizzico di sale
3 uova
Preparazione
Fate sciogliere in un'ampia casseruola il burro con un pizzico di sale nell'acqua , riscaldandola fino quasi al momento dell'ebollizione. Poco prima, unite la farina setacciata e mescolate il tutto con un cucchiaio di legno, a fuoco basso, cercando di eliminare i grumi e di far assorbire tutta l'acqua con la farina. Mescolate fino a che l'impasto non si stacca dalla casseruola, facendo un leggero sfregolio. A questo punto, spegnete il fuoco e trasferite il composto aprendolo e livellandolo con il cucchiaio di legno in  piatto  piatto inumidito con dell'acqua. Questo passaggio servirà ad accellerare i tempi di raffreddamento dell'impasto. Una volta tiepidino, traferite l'impasto in una bastardella e aggiungete il primo uovo: mescolate il tutto fino a che l'uovo non sarà del tutto amalgamato. Fate quindi lo stesso passaggio con le altre due uova. Infine, con l'aiuto di uno  sbattitore elettrico con i ganci a spirale cominciate a mescolare l'impasto, fino a raggiungere la consistenza di una crema bella densa. Infine, con l'aiuto di un sac à disponete la forma che preferite su una teglia rivestita da carta forno. Per eliminare il classico ciuffetto che si crea ogni volta che ci si stacca dal composto con il sac a poche, modellate l'impasto con un dito inumidito nell'acqua. Infornate a 180° per circa 20/30 minuti (la pasta si dovrà dorare).

domenica 24 ottobre 2010

Parmigiana di zucchine


Parmigiana parmigiana, quanto mi piace, e addirittura da quest'estate che non ne mangiavo un pezzettino... Quale occasione migliore un tardo pomeriggio di un sabato uggioso per prepararne una bella teglia?? Certo, avrei potuto fare dei biscottini che da mie prime intenzioni, ma poi mi sono fissata, e mi sono messa il cuore in pace di fronte alla prospettiva di mettermi a friggere... Dunque, qualche parolina riguardo la parmigiana. La parmigiana doc si fa con le melanzane, con tanta mozzarella e con abbondantissimo parmigiano. Io la faccio di solito con le zucchine perchè rimane di sicuro più delicata, ma soprattutto perchè alla mia tavola c'è chi non ama granchè le melanzane (lo so, lo so, una vera eresia...). La parmigiana doc di prepara facendo friggere le melanzane a fette in abbondante olio, senza impanatura. Io le impano, perchè se da un lato le zucchine sono più delicate, dall'altro l'impanatura le rende più gustose e decise. E quindi lo so, il tutto diventa apparentemente più pesante, ma che vi devo dire, una volta che si prepara un piatto del genere lo si prepara bene fino in fondo, non trovate? Di solito mi attengo alla mozzarella, ma in questo caso ho usato un formaggio morbido e saporito che avevo in frigo perchè ero sprovvista per l'appunto di mozzarella (poco male, fila lo stesso!).

Ingredienti
3 grosse zucchine
2 uova
farina q.b.
sale q.b.
olio per friggere
200g di formaggio morbido tipo Galbanino o 2 mozzarelle
parmigiano q.b.
sugo (una bottiglietta di passata da 330 g)
olio q.b.
4 foglie di basilico
1 testina di aglio
olio q.b.

Preparazione
Come prima cosa preparate un sughetto. Io uso di solito per fare veloce un'ottima passata di pomodori ciliegini biologica. Per preparare il sugoè sufficiente che facciate andare il contenuto della bottiglietta in una casseruola con un pochino di olio e la testina di aglio privata della sua anima. Fate cuocere a fuoco dolce per circa 15 minuti, ed infine aggiungete le foglie di basilico.
A questo punto, lavate e mondate le zucchine, fatele a fettine nel senso della loro lunghezza e tamponatele con della carta assorbente per farle ben asciugare. In un piatto fondo sbattete leggermente due uova con due pizzichi di sale in modo da far amalgamare tuorlo ad albume. In un altro piatto versate della farina (all'incirca un otto cucchiate). A questo punto passate su entrambi i lati ciascuna fetta di zucchina nella farina, in modo da ricoprirla completamente, e prima di adagiarla a parte in un altro piatto sbattetela leggermente in modo da far scendere la farina in eccesso: ci deve essere su ogni fetta solo un velo di farina. Una volta passate tutte le fette di zucchina nella farina, versate abbondante olio per friggere in una padella capiente, accendete il fuoco e fatelo riscaldare. Intanto a poco a poco con l'aiuto di due forchette passate ad una ad una le fette di zucchina infarinate nelle uova sbattute, e mentre le sollevate per adagiarle delicatamente nella padella con l'olio ormai caldo fate sgocciolare l'uovo in eccesso (se non farte così, oltre che pesantissime le zucchine, vi serviranno almeno  10  uova!!). Friggete quindi tutte le fette su ambo i lati, e togliendole dall'olio fatele asciugare su carta assorbente per fritti. A questo punto, grattuggiate abbondante parmigiano e fate a dadini il formaggio (o la mozzarella, ben sgocciolata dal suo siero). Prendete una pirofila, fate un primo strato con un velo di sughetto, a questo punto formate la prima base di zucchine, poi sugo, poi dadini di formaggio, poi spolverata di parmigiano, poi altro strato di zucchine, sugo, formaggio e parimigiano e così via fino a che non finirete tutte le zucchine. Cercate di dare un'occhio di riguardo all'ultimo strato in superficie, ricoprendolo completamente di sugo e di abbondante parmigiano. Infine, inforante in forno già caldo per un 25 minuti a 200°.

martedì 19 ottobre 2010

I peperoni caramellati di Angela



La ricetta di questi ghiotti peperoni (w i peperoni!!) l’ho presa dal blog delle amiche Sorelle in pentola, la loro ideatrice è Angela, che li ha postati come sfizioso condimento di un piatto di pennette.

Io mi sono limitata a concentrarmi sui peperoni, e il risultato è da leccarsi i baffi! La prima volta che li ho preparati però non li ho postati. Poi ho saputo che il successo di questi peperoni era arrivato a Luigi, che si era messo a cercare la ricetta sul nostro blog, ovviamente senza successo, quindi mi sono decisa a rifarli (il che non è stato senz’altro un sacrificio!) e a postarli. Ecco qui Luigi, fammi sapere che ne pensi! Lato quantità però ho cambiato delle cosine rispetto alla ricetta di Angela.

Ingredienti
3 peperoni rossi
1 cipolla rossa di Tropea
2 cucchiaini di fior di sale
6 cucchiaini scarsi di zucchero di canna
2 cucchiai di aceto balsamico

Preparazione
Lavate, mondate e fate a tocchetti i peperoni (la dimensione dei tocchetti è a vostra discrezione, io li faccio medi per accontentare chi vuole i pezzi più grandi e chi più piccoli!).
Mondate ed affettate sottilmente una cipolla di Tropea e fatela cuocere in una padella con l’olio. Una volta che la cipolla si sarà dorata, aggiungete i peperoni, un cucchiaino e mezzo di fior di sale, 4 cucchiaini di zucchero di canna e due cucchiai di aceto balsamico. Mescolate, amalgamate e lasciate cuocere a fuoco basso per mezz’ora, mescolando di tanto in tanto. Passato questo tempo, assaggiate i peperoni per capire se la loro consistenza già vi soddisfa, correggete eventualmente di sale e zucchero (in questa fase ho aggiunto altri due cucchiaini di zucchero di canna e mezzo cucchiaino di fior di sale), mescolate di nuovo e nel caso voleste i peperoni ancora più morbidi,alzate un pochino la fiamma, coprite la vostra casseruola e fate cuocere per circa altri 15 minuti.

domenica 17 ottobre 2010

Apfeltorte alla tedesca


Quando arriva il tempo delle mele, è inevitabile per me rimanere non indiferrente alle torte di mele... Anche se poi alla fin della fiera quella che preferisco sempre è quella che fa mia mia mamma (qui la ricetta già postata), mi sento sempre ispirata e fare nuovi esperimenti. Questa ad esempio era già un anno che volevo prepararla, e ieri mi sono definitivamente convinta a farla, anche perchè avevo in dispensa un barattolo di confettura di mele e zenzero in scadenza tra un mese! La ricetta l'ho presa dal volume di dolci dal mondo della mia fida enciclopedia di pasticceria dell'Accademia dei Maestri Pasticceri.

Ingredienti
2 uova
100 g di zucchero
1 pizzico di sale
150 g di formaggio magro e cremoso
4 cucchiai di olio d'oliva
250 g di farina
1 busta di lievito per dolci
250 di confettura di mele e zenzero
2 mele renette

Preparazione
Amalgamate con l'aiuto di una frusta a mano le uova con lo zucchero ed il pizzico di sale. Aggiungete quindi il formaggio (che nella fattispecie potrebbe benissimo essere ricotta, io ad esempio non avendo formaggio a sufficienza ho messo 75g di ricotta e 125g di yogurt magro), l'olio e la farina setacciata insieme alla bustina di lievito.
Preriscaldate il forno a 160°, intanto versare il composto in uno stampo dal diametro di 26 cm rivestito con carta da forno. Il ricettario indicava di ricoprire con un altro strato di carta forno e fagioli l'impasto e di infornare, ma viste le miei precedenti esperienze disastrose in cotture cieche operate con mezzo fagioli, ho deciso di evitare questo passaggio e di infornare il tutto così per circa 25 minuti. A quel punto sfornate la base della vostra torta, distribuite la confettura di mele sulla superficie in modo omogeneo, e, dopo aver sbucciato e tagliato a fettine sottili le due mele, adagiatele sulla confettura a raggera.
Infornate nuovamente la torta nel forno ancora caldo a 160° e lasciatela cuocere per alti 40 minuti circa.
Una volta sfornata, lasciate raffreddare la vostra apfeltorte, adagiatela su un piatto di portata e spennellatela con tre cucchiai di confettura di mele sciolta con due cucchiai di acqua in un pentolino a fuoco basso (in questo modo otterrete una sorta di gelatina).

venerdì 15 ottobre 2010

Chèvre e Saint Jacques

“Allora, ti consiglio vivamente di non uscire da sola quando comincia a fare buio, più o meno dalle 18 in poi, Marsiglia è dieci volte più pericolosa di zona Corvetto”. Questo il terrorismo psicologico operato dal mio caro amico Lorenzo, poco prima che partissi. Mi immaginavo di dover mettere piede nella città più pericolosa della storia, ed invece, a casa, ora, mi sono portata il ricordo di una cittadina davvero bella, pulsante, dove ho mangiato benissimo (neanche a dirlo!). Appena arrivata ho pranzato con Christian in un locale sul porto, dove ho preso una semplice insalata di polpo, d’accordo, ma ve lo segnalo perché ad accompagnare questa insalata c’era una vinaigrette davvero ottima, leggermente densa, che permetteva di evitare l’utilizzo di qualsiasi altro condimento. Veniamo al sodo, prima cena. Girovagando per le viette intorno al Port Vieux, troviamo questo ristorantino (Restaurant l'Oliveraie – 10 Place Huiles 13001 Marseille) che aveva meno scelta rispetto a tutti gli altri ristoranti della zona, ma che ispirava molto come posto. Ci sediamo e ci rendiamo conto che, a parte l’olio d’oliva che trionfava in ogni piatto, la cucina è molto particolare. Comincio a leggere il menu in francese e cerco di tradurre quanto riesco a Christian, un po’ anche mimando! Ci soffermiamo su questo piatto che se non ricordo male era una cosa del tipo “risotto ai funghi, con Saint Jacques in padella”.. Christian: “Saint Jacques?”. Io – lo ammetto, sono stata molto ignorante, ma si impara ogni giorno – :“Mah, sai, credo sia formaggio di chevre”. Christian “Oh perfetto, io adoro lo chèvre!”. Quindi mentre lui aveva già deciso, io mi sono lanciata su una sicura orata farcita con verdure. Dolce per Christian: moelleux con olio d’oliva; dolce per me: crema frangipane gratinata con frutta di stagione (ottima e da ripetere!). Arriva il cameriere ed alla mia domanda relativa all’accertamento delle Saint Jacques come formaggio di capra mi scoppia a ridere in faccia, e mi spiega che, ebbene sì, altro non sono che capesante. Ma tra la dicitura italiana e quella francese ben ci passa, non trovate?? E poi non avevo mai mangiato le Saint Jacques in Francia! E vabbè, sbagliando si impara….

Sera dopo, è Leo che ci guida in un posto che conosceva già, Lei Moulines (http://www.leimoulins.com/ ). Dove tutto è molto ricercato, dalla cucina alla preparazione/decorazione dei piatti, niente è lasciato al caso, ed il palato ne esce molto molto soddisfatto. E dove ho fatto scorta di Saint Jacques!! Ecco cosa abbiamo mangiato. Antipasti: ravioli ripieni di cozze con il loro succo e la maionese provenzale all’aglio (Christian); carpaccio di Chorizo, noci di Saint Jacques scottate in padella, gamberoni e insalata rinfrescata da limone verde (Leo ed io). Piatto principale: filetto bordato con prosciutto crudo di Bayonne (Christian); noci di Saint Jacques scottate in padella, fine purea di fagiolini bianchi, tortino di rucola (Leo ed io). Dessert: crumble tatin, quenelle di gelato al cioccolato fondente, mousse di caramello al burro salato (Leo); moelleux tiepido al cioccolato fondente, verrina di mousse di cioccolato bianco (Christian ed io). A concludere la serata, lo chef è passato tra i tavoli ad accertarsi del gradimento dei suoi piatti. È molto francese come abitudine, e devo dire che l’apprezzo molto, denota la cura dello chef nei confronti dei clienti, e lato mio mi piace l’idea di vedere in faccia chi mi ha preparato da mangiare. Oltretutto lo chef in questione si è prestato a rispondere a mie domande del tipo “come sei diventato chef? Il tuo curriculum vitae?”, e devo dire che è stato molto alla mano (handly!!), gentile e disponibile.

Sera dopo, cena di tutta la troupe di fine shooting, siamo andati in un posticino, segnalato da Etienne, il nostro artista, sulla costa, allontanandosi un poco da Marsiglia. Il posto si chiama A bord de l’eau (http://www.auborddeleau.eu/), ed è proprio così, una trattoria dove si mangia abbondantemente bene del pesce alla buona! Essendo noi a tavola parecchi, vi dico che ho mangiato io, segnalo giusto l’immancabile salade de chèvre per Christian come antipasto! Ad ogni modo mi sono prima rimpilzata di cozze gratinate (anche se le cozze gratinate alla maniera italo-pugliese sono tutta un’altra cosa in fatto di sapore!), e poi un piatto con – indovinate un po’! – Saint Jacques, gamberoni alla plancha, quindi alla maniera spagnola, con olio, prezzemolo e aglio, ed infine tarte tatin (che non potevo partire dalla Francia senza mangiarne una fetta!).

Insomma, che dire, come al solito il mio tempo è stato scandito dal momento in cui mi sarei apprestata a mangiare…

giovedì 14 ottobre 2010

Hamburger, cheesecake e cupcakes

Eh già, settimana scorsa abbiamo latitato sul blog, ma abbiamo delle buone scuse! Io ero via per lavoro e la nostra Linda non era molto in forma per cucinare e mangiare! Quindi, quello che ora posso fare in attesa di cucinare qualche cosa di buono, è raccontarvi cosa ho mangiato in giro tra New York e Marsiglia settimana scorsa!

Bene, iniziamo da New York. Prima sera, molto sinceramente, mi sono concessa giusto uno smoothie di Starbucks al mango. Il giorno dopo, alla domanda: “Paola, che preferisci mangiare, c’è qualcosa che non ti piace?”, rispondo “beh, sì, in effetti qualcosa che non mi piace non c’è – dico con un po’ di vergogna – sushi e tutto quello che è cibo etnico…” Ebbene sì, lo ammetto, non mangio giapponese, cinese, etnico in genere… Che vi devo dire, ognuno ha i suoi gusti! Poi riprendo, e da perfetta pivella dico “visto che sono qui, non mi dispiacerebbe qualcosa di tipico, tipo… Un posto dove si mangi un buonissimo hamburger??” Hihihi, che figura, ma l’hamburger lo volevo mangiare sul serio! Hamburger come mi ha spiegato l’altro ieri Alberto, da Amburgo, pare che gli emigranti tedeschi di quella città per farci stare i pezzi di carne in valigia, li schiacciassero, formando quindi gli hamburger… Ad ogni modo, la reazione deve essere stata del tipo “ povera piccola italiana, vuole mangiare l’hamburger, portiamola in una steakhouse”… E così è stato, prima serata: hamburger con bacon e formaggio, accompagnato da taaaanto ketchup e patatine fritte. Il posto ,a quanto mi è stato detto, è un posto conosciuto a New York, più nello specifico a Tribeca, sulla West Broadway, e si chiama L’Odeon, molto tipico, mi è piaciuto un sacco… Che mangiata, ammetto di non aver finito le patatine e di non aver mangiato il dolce… Questo il link http://theodeonrestaurant.com/ .
Sera dopo: “Paola, american food?”. Certo che sì! E quindi siamo andati in questo posto un po’ più sciccoso, Del Frisco ( http://www.delfriscos.com// ), dove Monica mi ha spiegato usi e costumi di una cena in un posto simile con una tavolata di circa 10 persone. Si ordinano un po’ di cose di antipasti e si dividono e poi si prende un piatto a testa (ad esempio nel caso di questo ristorante dove la carne la faceva da padrona abbiamo preso quasi tutti il filetto) e ad accompagnare il piatto si prendono contorni misti da mettere sempre in mezzo al tavolo e da dividere. Anche perché le porzioni sono davvero davvero enormi, e infatti non potete immaginare quanto sia avanzato! Ad ogni modo abbiamo preso crab cakes come antipasto condiviso, poi, come dicevo, quasi tutti il filetto e di contorno: patate chips con cipolle, spinaci, funghi e ovviamente non potevano mancare i maccheroni and cheese (che ammetto di non aver mangiato). Infine, nonostante fossi non satolla ma di più, non potevo certo non provare la strawberry cheesecake a sette strati, che però vergognosamente non ho finito. Allora, era buona, una mazzata incredibile in termini di pesantezza, ma francamente non la mia preferita, perché era cheesecake, e non new york cheesecake, quindi non cotta. Per assicurarmi la buona riuscita dello scatto, ho ceduta la piccola digitale che avevo con me a Leo, l’art director. Bravo Leo!

Dulcis in fundo, poco prima di partire, mi sono fiondata da Magnolia Bakery per un sano cupcake al cioccolato... mamma che buono!!!!

Alla prossima puntata con Marsiglia…