sabato 3 aprile 2010

La pastiera della Macy Baci


Fino all'anno scorso, se qualcuno mi avesse chiesto se per caso mi piacesse la pastiera, gli avrei risposto "assolutamente no"... Questo perchè mi ero sempre fermata alla barriera per me rappresentata dalla frutta candita... Poi lo scorso anno, anzi, più di un anno fa, la mia amica ed ex collega Chiara - altrimenti detta Macy Baci - di ritorno dal suo weekend passato a casa a Bologna, portò in ufficio la sua pastiera... Per l'esettezza portò la metà di una una favolosa torta di carote e la metà di una pastiera, entrambe da lei preparate. Faccio una premessa fondamentale: Chiara è una gran cuoca, anche lei con la passione per i dolci. Quindi, non potei fare altro che abbandonare ogni pregiudizio ed assaggiare così la sua pastiera... Una rivelazione, tanto da uscire letteralmente pazza per questa torta napoletana... Lì scattò la ricerca della ricetta ideale per fare la pastiera, ma tutte quelle che trovavo avevano una quantità abnorme di uova (anche questa, gran barriera per me...) Confrontandomi con Chiara, lei sgranò gli occhi e mi disse "scherzi, secondo te metto tutte quelle uova nella pastiera?? No no, nn ti preoccupare, ti do io la ricetta, chiedo a mia mamma di trascrivermela e di faxarmela in ufficio. Sai, questa ricetta la diede a mia mamma una signora napoletana, è tramandata da generazioni!". Ero troppo impaziente di rifare anche io questa ricetta! Chiara, ti ricordi quanto ti ho stressata in quel periodo? Povera te, che palla al piede che sono! Ogni giorno ti chiedevo se per caso tua mamma ti aveva mandato il magico fax... Che pazienza che hai avuto!! Poi, finalmente... il gran giorno arrivò, coincidendo per l'appunto con l'arrivo del fax! Com'ero contenta!! Neanche a dirlo, il weekend successivo la sperimentai subito. Confesso che non venne buona come quella della Chiara (lei ha il tocco magico, ve l'ho detto), ma era molto buona lo stesso! Ho aspettato Pasqua per rifarla, essendo il dolce tipico per antonomasia, come lo è la Colomba. Questo quindi è il secondo tentativo che faccio e questa volta ho modificato qualcosina: la quantità di zucchero per esempio, l'ho diminuita, ho messo meno canditi (che tra parentesi ora mangio sempre e non scarto nemmeno più dal panettone o dalla colomba!) ho omesso l'aggiunta di cannella e ho fatto la frolla e la crema con la mia ricetta. Per il resto, è la ricetta della Macy Baci, che mi ha ufficialmente autorizzata a pubblicare.

Ingredienti (per due pastiere)
Per la frolla
350 g di farina
50 g di fecola di patate
1 bustina di lievito
150 g di zucchero
150 g di burro
2 tuorli
4 cucchiai di amaretto di saronno

Per la crema
1 tuorlo
7 cucchiaini di zucchero
2 cucchiai di farina
1/2 litro di latte
la scorza di due limoni

Per il resto del ripieno
600 g di ricotta
330 g di zucchero (anzichè 500g)
1 vasetto da 420 g di grano cotto per pastiera
100 ml di latte
1 noce di burro
140 g di canditi -metà cedro, metà arancio -(anzichè 200g)
la scorza grattuggiata di un limone
la scorza grattuggiata di un'arancia
2 cucchiai di acqua di fiori d'arancio

Preparazione
Preparate secondo il solito procedimento la frolla e fatela riposare un'oretta in frigo.
Intanto preparate la crema: mettete a riscaldare in un pentolino il latte con la scorza dei limoni (cercate di eliminare la parte bianca, che è amara). Sbattete con una piccola frusta a mano in un altro pentolino il tuorlo con lo zucchero fino a farlo schiarire. Quindi aggiungete il primo cucchiaio di farina setacciata, mischiate ed unite al composto un goccino di latte riscaldato, in modo da aiutarvi ad amalgamare il tutto per bene e a non formare grumi. Stessa cosa con il secondo cucchiaio di farina, aggiungendo un altro goccino di latte. Una volta reso amalgamto il tutto senza grumi, aggiungete a poco a poco il rimanente latte, sempre mescolando, e lasciate scivolare dentro anche le scorze dei limoni. Portate sul fuoco il pentolino, e continuando a girare per evitare che la crema si attacchi aspettate che si addensi (l'addensamento coincide con il momento in cui la crema comincia a bollire). Spegnete il fuoco, girate un altro po' e trasferite quindi la crema in una scodellina, che andrete infine a coprire con la pellicola in modo che non si vada a creare la pellicina.
Preparate la ricotta: in un'altra ciotola, ammorbite con una forchetta la ricotta ed aggiungete lo zucchero, mescolando il tutto per bene. Andrete così a creare una seconda cremina.
Pareparate infine il grano cotto: in un pentolino, traferite il grano cotto insieme al latte, mescolate ed amalgamate il tutto, mettetelo sul fuoco e continuate a mescolare. Il grano sarà pronto quando il tutto sembrarà essere diventato una cremina (attenzione, i chicchi di grano comunque rimarrano, non vi aspettete che si disintegrino magicamente!). Poco prima di spegnere il fuoco, aggiungete la noce di burro. Spegnete il fuoco e lasciate che si raffreddi.
Una volta raffreddate le tre creme, unitele tutte insieme, aggiungendo la scorza grattuggiata di un limone, la scorza grattuggiata di un'arancia, i canditi, e l'acqua di fiori d'arancio. Amalagamate il tutto, dovrete ottenere così una bella unica crema.
Tirate fuori la frolla dal frigo, rimpastatela per bene in modo che si riammorbidisca, e stendela in due dischi su carta da forno per le vostre due pastiere. Riempite ciascun disco abbondantemente con la crema realizzata e richiudetela con delle strisce oblique. La cottura della pastiera sarà lenta: a 180° in forno già caldo per circa un'ora.

La pastiera, lo dice il nome, è una torta che dura qualche giorno e solitamente la si preparara il giorno prima di mangiarla.

Per la cronaca, purtroppo non ho più il piacere di mangiare in ufficio i dolci che prepara Chiara, perchè un anno fa ha fatto la migliore delle scelte: si è licenziata ed è tornata a casa sua, a Bologna, dove organizza eventi e gestisce il suo locale, lo Spazio Castiglione.

1 commento:

  1. Tu sei davvero il Top, ma io l'ho sempre pensato, lo sai. La vera cuoca qui sei tu tesoro e dalla foto direi che ormai sei la regina della Pastiera Napuletana! E per la cronaca, ti aspetto da me il prossimo week end per una full immersion culinaria. Ti voglio bene, un bacio grande e complimentissimi.

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